La settimana di Carnevale ha tirato un brutto scherzo al Quarto che, nell’arco di quattro giorni, si è vista scavalcare in testa alla classifica dalla Frattese. Dopo il pareggio di sabato scorso a Casagiove, la compagine quartese del presidente Luigi Cuomo ha dovuto cedere il passo alla baby gang di Teore Grimaldi che ha vinto, prima l’impegno domenicale contro il Mugnano City, e poi il recupero contro il San Marco Trotti. La nuova realtà non soddisfa il tecnico napoletano Ciro Amorosetti che tenta di rimettere la testa avanti, usufruendo di un turno che dovrebbe essere favorevole: “In quattro giorni si è ribaltata la classifica, ma noi vogliamo assolutamente riconquistare la vetta quanto prima. Il nostro impegno casalingo contro il Real San Felice a Cancello non sarà agevole, ma di certo anche la Frattese avrà parecchie gatte da pelare nell’ostica trasferta di Vitulazio. E’ un turno che sulla carta dovrebbe essere favorevole a noi, ma si sa come nel calcio le cose cambino alla svelta”. L’ex allenatore della Virtus Carano ritorna a parlare del match di sabato contro l’Hermes Casagiove, sottolineando la grande prestazione di un suo fido condottiero fino all’anno scorso: “Visti i risultati della nostra concorrente nerostellata, non può essere che ampio il rammarico per la mancata vittoria di Casagiove. Abbiamo sempre tenuto il pallino del gioco ed abbiamo rischiato pochissimo. Peccato per non aver sfruttato diverse occasioni da rete che ci avrebbero consentito di confermare il primato e riscattarci dall’incredibile prima sconfitta casalinga contro la Sessana di due settimane fa. A negarci il trionfo a Casagiove sono state le misure ristrette del terreno di gioco casagiovese, le quali hanno penalizzato il nostro gioco tecnico, e la fenomenale prestazione di Tommaso Merola, portiere fortissimo che ho avuto l’onore di avere per un anno e mezzo, contribuendo alla vittoria del campionato di Promozione 2010-2011. Anche sabato si è dimostrato di essere all’altezza della sua bravura, dotato di quella reattività e tempestività che non ci ha permesso di finalizzare le nostre verticalizzazioni”.