Quale futuro attende la Juvecaserta? Bella domanda, risposta praticamente impossibile da dare. Dopo gli appelli di inizio stagione, il taglio di due giocatori americani Wise e Chatfield (mai veramente sostituiti se non dall’arrivo del passaportato Mavraides), molti pensavano, male, che la situazione fosse quantomeno tranquilla. Sbagliato, la Juve, anzi sempre i soliti noti Gervasio ed Iavazzi, stavano lavorando nell’ombra, seduti su diversi tavoli, per trovare i soldi necessari, anzitutto, per finire dignitosamente questa stagione e, successivamente, pensare a gettare le basi per il futuro. Futuro? Quale futuro? E’ un momento veramente difficile e non bisogna nascondersi. Bene ha fatto, dunque, il presidente bianconero Gervasio, nella giornata di ieri, a mandare il seguente comunicato stampa: “In relazione a varie notizie apparse sugli Organi di stampa e relative alla situazione societaria della Juvecaserta, ritengo opportuno fare chiarezza sui vari aspetti che stanno caratterizzando questi mesi e che certamente avranno ripercussioni sul futuro prossimo di una delle poche eccellenze – se non l’unica – che la Città di Caserta e la provincia di Terra di Lavoro possono ancora vantare. È da tempo, ormai, che stiamo cercando partner per la conduzione societaria sia a livello di diretto inserimento negli Organi societari sia attraverso sponsorizzazioni. In questi ultimi mesi, a prescindere dal supporto di un gruppo di amici e appassionati che ci è stato vicino nel limite delle rispettive possibilità, abbiamo avuto tantissimi incontri con istituzioni, politici ed imprenditori. Fino ad oggi tutto questo lavoro non si è tradotto in fatti concreti, né sappiamo se a breve si potranno concretizzare. Incombe, intanto, la necessità di ricapitalizzare la società e di far fronte alle ulteriori spese necessarie per la prosecuzione di una stagione improntata al massimo risparmio – grazie anche alla collaborazione di tecnici, atleti e di quanti collaborano attivamente con noi – ma comunque onerosa e non sopportabile esclusivamente con le forze dei soci attuali che, ormai, hanno dato praticamente fondo a tutte le loro riserve. Certo, entro il 15 compiremo l’ulteriore sforzo della ricapitalizzazione evitando la messa in liquidazione della società e tutte le ovvie conseguenze che ne deriverebbero, ma questo non potrà rassicurare su una serena conclusione della stagione attuale, né sulla necessaria programmazione futura. Prevediamo, nei prossimi giorni, di indire una conferenza stampa per illustrare ai tifosi ed alla città la reale situazione economico-finanziaria della società, invitando a partecipare tutti quelli che, per il loro ruolo istituzionale, politico ed imprenditoriale, possono contribuire al futuro dei colori bianconeri. Il tempo dei contatti e degli incontri è scaduto; ora ci vogliono interventi concreti. D’altronde ora non c’è neppure più il falso alibi della presenza dell’amico Caputo, uscito dalla società da oltre un anno. Noi soci la nostra parte l’abbiamo fatta, ma non siamo più in condizione di andare oltre. Se qualcuno ha veramente a cuore la Juvecaserta, questo è il momento di dimostrarlo”.
Parole, nuovamente, che non lasciano adito a dubbi, interpretazioni, congetture: la Juve non ha un futuro garantito se non c’è interesse reale, concreto, tangibile di nuovi partner pubblicitari. Per la prima volta, pero’, il presidente bianconero fa un accenno diretto e chiaro ad una delle leggende metropolitane maggiormente in voga in Terra di Lavoro da diversi anni a questa parte: molti sponsor, si dice e si narra, si sono trincerati dietro la presenza di Caputo per non entrare a far parte della compagine societaria. Gervasio esce allo scoperto e fa cadere questo alone di mistero (anche se Caputo, in un’intervista di qualche mese fa, aveva annunciato che era comunque disposto a dare una mano economico alla franchigia pur non essendo nei quadri societari). La situazione è di difficile lettura sia all’interno che all’esterno: in queste condizioni è chiaro che non possono andare avanti solamente Gervasio e Iavazzi ma fa strano pensare che non ci sia stata una sola azienda in grado di prendersi l’onere e l’onore di comparire come main sponsor sulle canotte di una squadra che sta lottando con orgoglio dall’inizio ed è, volendo, ancora in lotta per un posto nel grande ballo dei playoff scudetto (anche se, giustamente, l’attenzione è tutta rivolta al discorso salvezza ancora da archiviare). E’ un caos in cui è improbo muoversi. La palla, nuovamente, passa in mano alle Istituzioni che, va detto, hanno risposto chiaramente a questi imput nel passato. Dunque ora è tutto in alto, altissimo mare: nel mezzo ci sono quei 3000 e passa fedeli al fianco di una squadra che sta dando l’anima e meriterebbe di lavorare in un clima sereno e senza nubi all’orizzonte. Ma siamo a Caserta…