L’accusa di mister Onorato: “Non porto sponsor e non appartengo a nessun carro”



mister Onorato
mister Onorato

Per gli strani scherzi della vita dopo aver calcato prestigiosi campi da calciatore mettendo in evidenza doti da grande attaccante che non scopriamo certo noi ecco che da allenatore si scopre l’altra faccia della medaglia. Un calcio dove devono giocare figli di presidenti, direttori sportivi  o imparentati con qualche addetto ai lavori. Le conseguenze? La scure della società in caso di non utilizzo. Chissà come mai vengono decantate le lodi di certi giocatori quando poi nel vederli all’opera non sarebbero titolari nemmeno in una squadra di Prima Categoria con tutto il rispetto. Comanda il Dio denaro:c’è chi accetta incondizionatamente mentre c’è chi alza la voce protestando e levando il disturbo. Se ci fosse l’assoluto rispetto dei ruoli , si tornerebbe al calcio bello di una volta , indietro minimo di una ventina d’anni col calcio di periferia acceso ed entusiasmante. Oggi c’è scarsa predisposizione al sacrificio, al lavoro che ripaga. Oggi il giovane diventa immediatamente campione. Quanto è dura svegliarsi con l’amara realtà del terreno di gioco ed ecco che troviamo pseudo campioni che lasciano il calcio dopo qualche anno di comparsata.. Che tristezza!

Enzo Onorato il Kaiser vive con sofferenza questa nuova fase della sua carriera. Allenatore spigoloso amante del gioco redditizio e tutto basato su giovani che abbiano fame non appartiene a nessun carro. Il telefono che non squilla se non per sentire pseudo direttori che gli prospettano progetti a perdere, senza fondamenta. Quanto è dura trovar la panchina giusta con un presidente che mantenga gli impegni presi mese dopo mese ?Utopia col calcio d’oggi. Si fanno largo gli allenatori super sponsorizzati che millantano a destra e manca. Risultato?Esoneri dopo qualche giornata alla faccia dei titoloni sbandierati in estate. Settore giovanile con la Mariano Keller, finale persa col San Pio Mondragone contro il Baratta Battipaglia davanti ad oltre 2400 spettatori, splendido girone d’andata con la Rita Ercolano prima delle dimissioni in coerenza con quelle del presidente Righi, la splendida avventura dello scorso anno con i ragazzi dell’Arzanese facendo un figurone al Viareggio. Non bastano lavoro, sacrificio, umiltà per mettersi in evidenza agli occhi di chi non vuol sentire. Inizio di stagione col Mondragone:grande progetto , idee valide  e giocatori di spessore. Ma qualcosa non va per il verso giusto e da profondo conoscitore del mondo del calcio ecco la scelta del Kaiser di levare il disturbo dopo un’amichevole estiva. Sappiamo tutti i tormenti che ha avuto il Mondragone nel corso della stagione col valzer di allenatori, giocatori e cambi societari. La voglia di staccare la spina è tanta  ma il richiamo per quella passione chiamata calcio è unica:” L’amara realtà è che ora non lavoro. Inizio di stagione col Mondragone. Ci sono andato per affetto. Ho visto che i progetti erano falsi. Sono stato il primo ad andare via. I fatti mi danno ragione, punto. Guardiamo ora la classifica e dove stanno andando. Mi dispiace per la Mondragone sportiva , per la gente che sostiene la squadra e per quelle persone che hanno fatto calcio a Mondragone. E’ stato un bluff. Oggi c’è un calcio malato in queste categorie, specie in eccellenza e promozione. Ci sono tanti allenatori che hanno amicizie, scendono a compromessi e portano sponsor. Conoscono politici e scendono a compromessi portando soldi per allenare. Se qualcuno fa il suo lavoro onestamente con competenza e professionalità , non è ben accetto perché le società non hanno soldi. Mi rivolgo ai presidenti dicendo di non prendere una squadra se non avete la possibilità di mantenerla. Tanti ragazzi che giocano hanno dei figli, salvaguardiamoli. Vivono di calcio e per chi ha famiglia non percepire un rimborso è dura. Questi presidenti non devono azzardarsi a far progetti senza soldi prendendo gente per farli allenare incompetenti che portano sponsor. Ce ne sono tanti. Il mio telefono non squilla più perché Enzo Onorato è persona corretta e non ho mai bluffato né calciatori né presidenti né direttori sportivi. Vorrei lavorare con uno stipendio giusto. Non chiedo la luna ma il giusto per queste categorie. Se devo fare un anno di lavoro gratuitamente per questa gente, meglio star fermo. E’ un anno di riflessione. Non ho preclusioni per una piazza dove lavorare. Oggi è dura e sento colleghi miei , giocatori che non hanno avuto la possibilità di giocare perché non pagano. Questo è triste. Una società seria deve avere una programmazione futuristica con persone serie. Qui ci sono direttori sportivi che non conoscono calciatori e si atteggiano a tali. Parliamo di gente che non vedo mai nei campi. Mi auguro  che questo calcio malato non arrivi neanche nelle scuole calcio. Gli istruttori s’inventano tali e rovinano i bambini. Vediamoli come lavorano. Non tocchiamo i bambini. L’inesperienza e scarsa professionalità portano solo a danni al fisico ed alla psicologia del bambino. Non vorrei che questo calcio malato si espanda sempre più.  Mi meraviglio come mai non girino persone competenti  a livello di allenamenti, terminologia. E’ una vergogna. Sono solidale col collega Castellano ed altri allenatori fautori di un gruppo contro quelli che portano soldi . Mi associo a loro gente onesta e competente”.



 


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