Dopo la sospensione del match con il Casagiove, a Villa Literno, si teme il peggio



Villa Literno in campo
Villa Literno in campo

Venti punti in classifica in piena lotta bagarre per cercare di evitare la zona minata della classifica. Villa Literno s’interroga sul grave episodio accaduto sabato scorso. Si teme la scure del giudice sportivo dopo l’aggressione subita a fine primo tempo dall’arbitro signor Marco Maria Di Nosse di Nocera Inferiore. Un campo casertano che sale agli onori della cronaca per una pagina di violenza. Ne esce gravemente danneggiata l’immagine della società stessa al termine di una prima frazione di gioco dove non si segnala alcun episodio deplorevole. Cosa scatta nella mente di chi si rende protagonista di gesti così ignobili non è dato saperlo. Si corre il rischio di vanificare quanto di buono fatto finora con una squadra in grande ripresa di gioco e risultati. Allarga le braccia un pensieroso mister Sanchez che racconta la sua versione di fatti:” In questo momento siamo mortificati per l’accaduto. E’ successo in casa nostra e ci assumiamo le responsabilità  come società. Questa persona è sempre stato nostro tifoso e non abbiamo potuto far altro che riconoscerlo. Siamo mortificati:parliamo di una partita tranquillissima. Non c’è stato nessun episodio contro una signora squadra di persone perbene come l’Hermes Casagiove. Mi sono sentito con la mia dirigenza ed avevamo pensato di smettere perché ci siamo sentiti fortemente danneggiati. Hai voglia di smettere perché vengono vanificati gli sforzi degli ultimi due mesi. Stiamo dando il massimo cercando di andarcela a giocare su tutti i campi. I ragazzi non prendono un euro e ritrovarsi a commentare l’episodio a fine primo tempo fa male a tutti. Non riesco a capire la motivazione del gesto. In virtù che la società era estranea alla faccenda, la persona attraverso il signor Giovanni Ucciero è stato immediatamente identificato e consegnato alle forze dell’ordine . L’unica cosa che possiamo dire è che noi vogliamo prenderci tutte le responsabilità. La mia squadra è psicologicamente a pezzi ma noi vogliamo sapere non con gli aggettivi che sto sentendo da qualche squadra. Ci sentiamo in questo momento penalizzati fortemente dall’accaduto. In quel momento pensavamo a far rientrare i ragazzi negli spogliatoi, nessuno poteva immaginare ciò che sarebbe successo. In questo momento sono depresso e agitato per l’accaduto non riuscendo a parlare in maniera tranquilla dell’accaduto. Non dobbiamo darla vinta a qualche codardo e andare avanti cercando di portare in porto di quello che abbiamo deciso di fare tutti assieme da novembre da quando sono arrivato. Temo che ci sia la radiazione :spero di sbagliarmi”.

 




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