«Affrontiamo una squadra che sta disputando un ottimo campionato: partita con l’obiettivo di salvarsi, Caserta è stata subito brava a trovare i giusti equilibri di squadra e a ottenere preziosi successi che la collocano meritatamente a metà classifica». Questo il primo commento del preview in casa Angelico effettuato dall’assistente in panchina di coach Massimo Cancellieri, Francesco Viola. Esordio con congratulazioni da parte del vice del timoniere piemontese, verso una squadra che nel corso della stagione, ma soprattutto da quella terza giornata assoluta del campionato, ha saputo modificare se stessa ed il proprio modo di stare in campo. Questo lo sa bene lo stesso Viola, coach Cancellieri, ma anche chi a Pezza della Noci, nonostante tutto, non si è dimenticato di una sconfitta pesante ed a tratti anche umilianti con una Juve in perfetta balia delle onde piemontesi dell’Angelico che poi ha dimostrato di non essere quella squadra devastante ammirata contro Caserta. Ad avvalorare quanto detto ci sono i numeri, le sconfitte, ma soprattutto i cambiamenti radicali che coach Cancellieri e tutta la dirigenza biellese hanno messo in atto nel corso del girone di andate e delle prime partite di questo girone di ritorno per evitare che partite come quelle contro la Juve potessero essere l’eccezione ad una regola che ha portato al giro di boa l’Angelico nelle acque più che torbide della zona retrocessione. Ecco i perché dei tanti cambi di giocatori, ma non di direzione a dimostrazione che la fiducia in campo per alcuni giocatori era ormai finita. Ed allora da quel 14 di ottobre ne è passata di acqua sotto i ponti, ne sono passati di giocatori, con alcuni che non hanno lasciato un segno se non negativo, e quelle che si affronteranno sul legno del Palamaggiò non possono non essere definite come due squadre completamente nuove e che si conoscono poco che sia dal punto di vista dell’atteggiamento e del basket giocato e per i pochi cambi come nel caso della Juve, che in quello di Biella che invece ha cambiato completamente faccia dal punto di vista del roster.
Quale secondo lei il punto di forza della Juve?
«Hanno un gruppo di italiani solidi ed esperti ed in questo campionato sta diventando un punto nettamente a favore della squadra di Sacripanti. Italiani che poi stanno guidando il resto del gruppo sia nelle vittorie che nei momenti difficili: da Mordente a Michelori, da Maresca a Gentile, tutti stanno dando il loro contributo in termini di leadership, qualità e quantità sul campo. A loro si aggiungono gli stranieri Jelovac, ottimo tiratore da tre punti; Akindele, uno dei migliori centri del nostro campionato; Jonusas, giocatore completo, che fa da collante alla squadra e Mavraides, che sta dando un grande apporto in termini di energia e punti».
Dal punto di vista tecnico che partita si aspetta?
«Giocano sempre a testa alta, mettendo grande intensità, soprattutto davanti al proprio pubblico. Non sarà per noi una partita facile, contro una formazione in fiducia, ma andiamo a Caserta con entusiasmo e la giusta mentalità per riuscire a portare a casa i due punti che ci mancano da troppo tempo».