Lo Stradivari bianconero



La Juve in azione contro la Vanoli
La Juve in azione contro la Vanoli

Nella ‘Giornata della Memoria’, la Juve supera a pieni voti e col bottino il primo spareggio salvezza andando a sbancare il difficile legno della Vanoli Cremona. Contro una delle squadre più ‘on fire’ del momento (colpi a Biella e Bologna ma comunque priva di Vitali e di Huff ‘tribunato’ per scelta tecnica), i bianconeri hanno sfoderato una nuova prestazione di grande generosità e forza mentale. Non è stata una partita bella per gli esteti del gioco ma, con questa posta in palio, un bel ‘chissene…’ è lecito. Pesavano troppo i punti e sono finiti nel carniere bianconero. Adesso la salvezza è veramente vicina per la Juve non più dei miracoli ma delle certezze. Per nulla scalfita dalle due sconfitte consecutive a Reggio Emilia ed al Palamaggiò contro Milano, la banda di Sacripanti ha sfoderato una prestazione generosa, pugnace, battagliera per passare al Ca’ de Somenzi. Mai come questa volta il risultato più giusto sarebbe stato X, ma la bellezza del basket è questa: uno vince, l’altro si mangia le mani. ‘Bollito’ Gresta ed il suo gruppo con un finale ai limiti della perfezione dove Cremona c’ha messo del suo e Caserta… anche.

120″ ALLA GRANDE. Akindele sbaglia un canestro elementare, si va dall’altro lato e Peric infila una bomba tagliagambe. E’ 71-65 e mancano 2′ scarsi alla sirena. Sembra finita, forse era finita, ma non per la Juve. Si torna nella metà campo cremonese e… boom, triplone di Mordente che è un pugno in pieno volto alla Vanoli. I ragazzi di Gresta si incartano, Mordente (non so come) pesca Akindele nel traffico per la schiacciata del -1 a 35″. Johnson, dopo una partita onesta, fa una stupidaggine unica gettandosi nella tonnara e gettando un possesso pesantissimo. Caserta può tirare per il sorpasso; azione convulsa, Jelovac salva un pallone di Gentile destinato al parterre, tira e… ‘veloce’ di Peric con palla in curva. Caserta ha poco meno di 4″ e Sacripanti va col timeout. Rimessa di Gentile che pesca ancora Akindele; Cremona non fa fallo, giustamente, e lascia il nigeriano nel ginepraio. E Deji esce alla grande con un gancio che balla sul ferro ed entra. Timeout Gresta con meno di 2″, rimessa sulla ‘tacca’ offensiva affidata a Chase (sì, proprio lui) e tutti sanno che sparerà il ‘Molten’ verso il canestro. Peric sfrutta un blocco, brucia Jelovac e va per la schiacciata della vittoria. E’ entrata… no! Ferro, fuori, esultanza. Il più felice è Jelovac, se Peric avesse segnato sarebbe tornato a piedi all’ombra della Reggia.



SVIOLINATA. Nella città di Stradivari è doverosa una ‘sviolinata’ bianconera. Ok, la partita non è stata una suonata di violino… nella città italiana, per eccellenza, dello splendido strumento. Più un incessante suonata di bonghi, forte e dura, pazzesca e continua. Non il dolce suono di uno Stradivari, ma il tambureggiante colpo. Questa è la Juvecaserta 2013 e va strabene così. Quel violino, però, Mordente e soci lo stanno suonando da mesi. E così, all’ombra del Torrazzo, la Juve ha fatto leva sulle sue doti e sulla freddezza nel momento cruciale. Fa strano pensare che sia stato Deji Akindele ‘l’uomo dell’ultimo tiro’, ma visto il risultato ha avuto ragione Sacripanti. E bravo Deji che si gode un pomeriggio che difficilmente scorderà.

SPECIAL THANKS. Il primo va a quei dieci tifosi bianconeri presenti nella gabbia del Ca’ de Somenzi. Si son fatti sentire, hanno tifato e gioito. Mi piace sottolineare quanto scritto da Alessandra, la presidentessa degli Emigranti, sul suo profilo Facebook: “Ieri in preda al delirio da vittoria mi sono dimenticata. Volevo però fare i complimenti alla sportività del pubblico di Cremona, che pur dopo una sconfitta rocambolesca all’ultimo secondo, ci ha fatto i complimenti e ha sorriso alla nostra esultanza. Onore a loro, davvero”. E dunque complimenti al popolo cremonese. Così come mi piace sottolineare il saluto che mi ha fatto Michele Gerevini, geniale collega cremonese, durante la telecronaca della partita. Non me l’aspettavo Gere, grazie mille e ci vedremo su qualche lastra di legno. Infine un’altra dedicata personale: l’ha fatto già Fabio Testa nella sua rubrica, mi accodo, e dedico questo umile pezzo ad un amico in difficoltà.

‘MANU’ CHAO. Cantù cede alle lusinghe, ed ai 500mila euro di buyout, del Galatasaray e fa partire Manuchar Markoishvili. Una perdita pesante per i canturini ma anche per il basket italiano che testimonia come il movimento sia in crisi nerissima. Ha fatto bene la presidentessa Cremascoli a vendere, non poteva fare altrimenti, ma è un segnale chiaro: oggi è toccato a Cantù perdere un pezzo pregiato, ieri era stata Siena, l’altro ieri toccava a Bologna, Roma e Pesaro. Siamo in crisi, mettiamocelo in testa: questa Lega A non ha appeal, fascino e soldi. Serve un cambio altrimenti affondiamo miseramente.

VERITA’. Una nuova prestazione di carattere. Una squadra dalle doti umane e caratteriali incredibili, e non bisognava aspettare ieri pomeriggio per capirlo. Bene, salvezza in tasca ed ora si può sognare qualcosa in più. Un sogno chiamato playoff, senza giri di parole. Non bisogna più nascondersi: adesso si pensa a Biella per mettere la parola ‘fine’ allo ‘scudetto’ societario 2013 per poi andare a caccia del bersaglio grosso. Io ci credo e, come me, ci crede la squadra, in primis, e tutta la tifoseria. Ci deve credere anche la società ma son sicuro che è così. Tutti insieme, uniti alla meta. Uniti verso un sogno bianconero.


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