Ieri c’era un pò di sole allo stadio, ma quel sole si è spento col passare dei minuti ed un buio pesto è calato, poi, sul Pinto. Un piccolo preambolo per sintetizzare l’ennesima figuraccia per la CASERTANA, alla 6^ sconfitta interna, al pari di Selargius e Sant’Elia. Un ruolino di marcia da rabbrividire. Undici partite e 13 punti, da zona playout. Sono cambiati i calciatori, i moduli, si sono avvicendati due allenatori ma, misteri del calcio, al Pinto la Casertana pare una squadra per nulla cinica, inconsistente, timorosa, confusa e disunita. Insomma sembra essere una squadretta. Subire tre gol poi dal Civitavecchia che non aveva mai vinto in trasferta e che in 9 gare (esterne) aveva realizzato appena 4 reti è a dir poco deplorevole. Inaccettabile. E pensare che la difesa era divenuta una dei punti di forza di questa squadra. Bisogna tornare al lontano 30 settembre per trovare un bottino di reti subite uguale o superiore a quello di ieri. Ce le rifilò il Selargius, ben 4 reti. Però, alla fine fu vittoria. E vedemmo il bicchiere mezzo pieno.
Per fortuna che i tifosi rossoblu non erano tantissimi, a parte lo zoccolo duro dei circa 300 “malati” di Casertana, perché una gara del genere rischia seriamente di far perdere al tifoso l’interesse, l’amore e la passione verso questa squadra. Cosa impedisce a questa squadra di esprimersi secondo le potenzialità che tanti addetti ai lavori le riconoscono nessuno lo sa. Mistero assoluto. Il patrimonio di punti costruito lontano da Caserta è stato depauperato in sciagurate ed ingiustificabili prestazioni interne. E sono molto curioso di conoscere il pensiero di Lombardi che era presente allo stadio. Se solo dopo la vittoria di Nola si lamentò della prestazione dei falchetti non oso immaginare cosa gli sia passato per la mente nell’“ammirare” nell’ennesimo tracollo casalingo. Stavolta sarà veramente difficile digerire l’ennesimo boccone amaro.