La grinta di Mavraides: “Torneremo a stupire”



Mavraides in azione (Foto Giuseppe Melone)
Mavraides in azione (Foto Giuseppe Melone)

«Di sicuro la sconfitta contro Reggio Emilia non avrà nessun tipo di ripercussioni o di effetti negativi né nell’immediato, né per il futuro. Certo ci è dispiaciuto tantissimo aver perso in quel modo e di aver lasciato due punti per strada utili non solo per il nostro obiettivo stagionale, ma anche per le Final Eight, ma di sicuro no ci faremo scoraggiare da una sconfitta». Non ha nessun dubbio Dan Mavraides su quelle che possono essere le ripercussioni di una sconfitta pesante, una di quelle che ormai non si vedevano da tempo con quella di Siena al PalaEstra una delle ultime in termini cronologici. Nessun contraccolpo, ma solo dispiacere per essere arrivati a quel tanto che basta per affacciarsi alla finestra e vedere il traguardo della Coppa Italia a distanza di quaranta minuti per poi svanire in otto giri di lancette. Gli stessi che nel primo quarto hanno letteralmente frantumato ogni tipo di possibilità, ogni tipo di sogno di gloria e di dare uno schiaffo morale al movimento cestistico italiano che aveva dato per quasi morta una squadra che aveva perso due americani e che ne aveva sostituito uno con un play a stelle e strisce, bianco, proveniente da Princeton, ma con passaporto greco, appunto l’ex Avellino Mavraides. Eppure in questa stagione di voragini da saltare ce ne sono state e come per i bianconeri e dopo ogni caduta, la truppa di Sacripanti ha sempre avuto al forza di rimettersi in piedi con una prestazione di alto livello a prescindere dal nome di quella che sarebbe stata l’avversaria di turno. Le parole del playmaker che ha iniziato questa stagione alla Sidigas, ne sono la più nitida dimostrazione: «Abbiamo reagito già altre volte in questa stagione e lo faremo anche contro Milano. Siamo già concentrati e determinati a fare del nostro meglio per provare a mettere in scena un’impresa sulla base di quella perpetuata contro Cantù. Se mettiamo da parte la sfida con Reggio Emilia, nell’ultimo periodo abbiamo dimostrato che se scendiamo in campo nel modo giusto possiamo giocarcela con tutti in questo campionato. E poi non dobbiamo dimenticare che giochiamo in casa e di queste partite importanti contro formazioni di medio alto livello ne abbiamo già giocate ed anche bene fino ad ora, quindi siamo pronti».
Quindi presumi di vedere una partita sullo stile Cantù o quella con Venezia a prescindere dal risultato, anche contro una formazione di altissimo livello come Milano, nonostante i tanti cambiamenti di faccia degli ultimi tempi?
«Assolutamente si. Come dicevo in precedenza se riusciamo a scendere in campo con la concentrazione e la determinazione giusta e che ci ha contraddistinto nell’ultimo periodo, allora davvero possiamo fare bene. Abbiamo bisogno di essere aggressivi sin dal primo minuto e non essere vittime dell’aggressività altrui cosi come è capitato a Reggio. Se poi uniamo a questa aggressività una corretta esecuzione della nostra pallacanestro offensiva, allora credo che nei momenti cruciali e vicini alla fine della partita, avremo delle buone possibilità di vincere».
Tecnicamente, parlando, invece, quale la chiave?
«La gestione dei ritmi. Lo abbiamo fatto con Cantù e Sassari in casa e con Avellino in trasferta. Penso che riuscire a gestire i nostri ritmi di gioco cosi come abbiamo fatto con la Dinamo, correndo ogni qualvolta ce ne è stata l’opportunità e ragionando quando il contropiede o la transizione viene negata ed andando dagli uomini indicati dal coach come obiettivo del gioco, sia il liet motive della sfida. E poi dall’altra parte del campo non si può non prescindere dalla difesa, insomma quello che ci è mancato per portare a casa l’ultima partita».




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