Trascorrono gli anni ma il suo destro continua a mietere vittime nell’Interregionale. Da oltre sedici anni, Tommaso Manzo va considerato come uno degli “aficionados” di quel girone di mezzo che divide le categorie infernali del dilettantismo dall’ambitissimo palcoscenico del professionismo. Un passo che il folletto di via Nazionale, centralissima zona di Napoli, ha valicato in una sola occasione, nel campionato 2000-2001, quando ottenne la conferma per il quarto anno consecutivo nella Puteolana, dopo la vittoria del girone di Serie D dell’anno precedente. Il suo lavoro lo ha svolto al meglio, nell’età in cui ora sarebbe ritenuto un under: 18 presenze condite da 3 goal non sono da buttare per uno che, nonostante abbia segnato tanti goal in carriera, si sente un fantasista vecchio stampo. Purtroppo, l’avventura nel mondo professionistico terminò a fine stagione, ad essa avrebbero potuto seguirne tante altre ma egli, per vari motivi, ha sempre declinato le offerte di categoria superiore, decidendo di limitare il suo arco d’azione alla Campania. Da Pozzuoli alle esperienze con Nola e Pomigliano, continuando per la doppia spumeggiante vita a Bacoli con la Sibilla ed i due bienni con la Sangiuseppese ed il Pianura: Tommaso ha vissuto da protagonista tanti degli ambienti calorosi che questa regione riesce a sprigionare. Dulcis in fundo, il rapporto di sei mesi in chiaroscuro con l’Ischia lo scorso anno e la realtà odierna che lo stringe tra le file del Gladiator.
L’amore per la maglia. Un legame stretto con l’ambiente che gli sta facendo provare sensazioni mai assaggiate prima. Tanto che lui si scioglie, come neve al sole, parlando di ciò che sta vivendo: “Non so spiegare bene il mio stato d’animo, provo delle sensazioni particolari verso questo ambiente e questa città mai capitatemi prima. Sarà il calore dei tifosi che ci sostengono dappertutto, sarà la tranquillità di un posto che ti fa stare bene: sento la casacca nerazzurra come una mia seconda pelle. E se non fosse per questo amore, non avrei mai velocizzato i tempi per scendere in campo, in momenti in cui gli infortuni avrebbero previsto qualche settimana in più di riposo. Ma la voglia di combattere per il Gladiator mi ha persuaso a rischiare. Eppure gli incidenti che ho subito non sono stati di poco conto. A Nardò ho provato un dolore indescrivibile che mi ha fatto pensare spesso a chiudere la carriera a fine stagione, poi fortunatamente è andato tutto per il meglio, tanto che sono rientrato in campo, molto prima del previsto”.
La dedica a Nando. Domenica scorsa è giunta la quinta rete in campionato per il genio dai piedi vellutati che ha sentito d’obbligo dedicare il goal a Fernando De Luca, il tifoso scomparso in quella nefasta nottata: “Si è parlato molto di questo goal atipico da parte mia, però non è il primo che ho realizzato di testa, malgrado la mia altezza non giovi a tali abilità aeree. Ne ricordo dieci, ma penso che questo sia tra i più importanti poiché era doveroso dedicare a Nando, uno dei fedelissimi con cui chiacchieravo spesso. Sabato mattina, durante la rifinitura alla vigilia del match contro il Taranto, mi ha alzato il pollice chiedendomi se stavo bene. Sono le ultime parole che ho scambiato con una cara persona che il destino ha voluto strappare troppo presto alla vita terrena”. Questo è stato uno dei momenti più tristi di un’annata che sta regalando, invece, tante soddisfazioni alla società del presidente Lazzaro Luce, una stagione partita a rilento ma poi rivelatasi fino ad ora di notevole valore: “Il giudizio sul nostro cammino non può essere che positivo con il record di squadra imbattuta nelle prime cinque categorie italiane come chicca di una stagione memorabile. Partiti come sfavoriti del pronostico, abbiamo chiarito a tutti il nostro valore con una cattiveria agonistica, improntata soprattutto da tutti quei calciatori che la Serie D non l’avevano mai disputata e che invece hanno fatto capire di poterne fare parte. La classifica dice che l’Ischia ha 8 punti di vantaggio ma io credo che una rimonta sia possibile. L’anno scorso, proprio con l’Ischia veleggiavamo in vetta con 6 punti sulla seconda, ma tre sconfitte consecutive ci hanno sotterrato al secondo posto, provocando la fine dei nostri sogni. Serve tenacia ed impegno contro ogni avversaria, ma grazie al connubio tra squadra e tifoseria, uno dei nostri punti di forza, possiamo ottenere quella promozione nel mondo professionistico che io inseguo da tempo”.