Juve, Sacripanti mastica amaro



Coach Sacripanti
Coach Sacripanti

E’ stato bello finché è durato. A volte i sogni e le imprese sono belli anche semplicemente da vivere e da sentire addosso, specialmente se a perseguirli ed a rincorrerli è una squadra che fino ad ora va solo ed esclusivamente applaudita per il come è riuscita a reagire dopo un momento di grande difficoltà. Certo l’amaro in bocca e quel senso di amarezza per la sconfitta restano, ma il tutto è circoscritto alla sola caduta contro una squadra che in casa ha ceduto il passo a pochi e che si trasforma letteralmente in termini di basket giocato. Le Final Eight potevano essere il coronamento di un girone di andata che dopo qualche basso di troppo ad inizio stagione e non solo dal punto di vista del basket giocato, ma anche societario, è letteralmente esploso in termini di alti e di vittorie importanti, di peso, di qualità e di onore di una squadra che ha saputo fare quadrato di fronte alle tante avversità. Prendere parte alla kermesse milanese di metà febbraio, infatti, poteva anche essere considerato come un nuovo punto di partenza ed anche in questo caso non solo dal punto di vista di ciò che si fa in campo. Prendere parte alla Coppa Italia, poteva essere anche quel piccolo, ma anche grande, incentivo verso eventuali altri partner economici da attirare come il canto delle sirene attraverso la conquista di un risultato che nessuno poteva immaginare dopo il mese di novembre e nel quale in tanti dopo la vittoria ad Avellino ed in casa con Sassari ci avevano fortemente creduto e sperato. Ma forse partecipare all’evento che segna annualmente il giro di boa del campionato, non sarebbe stato l’unica ventata d’aria fresca tale da formare qualche onda sul bagnasciuga bianconero. Il semplice provarci, il semplice giocare con l’anima e battere formazioni di un certo livello potrebbe avere lo stesso effetto. Lo ha fatto a prescindere l’Amministrato della Gimam, Corvino, o chi ha deciso di essere al fianco della Juve in termini minori, ma con un contribuito importante. Delle onde che potrebbero innescarne altre per creare quella luce in fondo al tunnel che inizia ad essere passo dopo passo sempre più luccicante. Insomma se si volevano dei risultati, se si voleva che la società, la dirigenza, lo staff tecnico e questa squadra si meritasse una mano esterna di grande fattura, allora non ci si può più nascondere dietro le parole, false promesse o quant’altro. Questa squadra e società, per l’impegno profuso, merita rispetto ed un aiuto consistente per continuare a correre anche più forte di quanto abbia già fatto fino ad ora. Non si nasconde, nemmeno coach Sacripanti, che da par suo – e quindi quello del basket giocato e di quanto si è visto in terra Emiliana – in sala stampa non ha nascosto quel velo e pizzico di amarezza nei confronti di una sconfitta che ha del ‘bruciante’: «Abbiamo pagato a caro prezzo l’inizio negativo del match – ha esordito il timoniere canturino nel commentare la sconfitta al Pala Bigi -. Abbiamo pagato un break pesante in difesa da parte di una squadra che ci ha imposto un modo di giocare che in casa loro ci aspettavamo. Abbiamo subito un parziale duro, difficile, ma ci abbiamo comunque provato a recuperare anche se poi la situazione era molto difficile per noi, troppo facile per loro che hanno continuato a giocare con scioltezza e disinvoltura forti del vantaggio acquisito nel primo tempo. Reggio Emilia, da par suo, ha giocato una partita di grande livello tecnico-tattico, mentre noi non siamo riusciti a tenere il loro ritmo e alla fine abbiamo pagato dazio».

Quindi un pizzico di amarezza c’è…



«Quando si perde è logico che un pizzico c’è sempre, ma in questo caso solo per la sconfitta in se. Prima di scendere in campo tutta la squadra aveva una grande voglia di far bene, vincere, regalare questo risultato importante ai tifosi, ma poi ci siamo bloccati in campo e non ci siamo riusciti. Si poteva fare di più sia dal punto di vista dei singoli che di squadra».

Ed ora archiviata Reggio, archiviate le Final Eight, c’è già Milano…

«Prima di tutto dovremo parlare, affrontare e soprattutto correggere gli errori che abbiamo commesso in campo a Reggio Emilia e poi penseremo a come non ripeterli in campo domenica prossima contro una formazione ricca di grandissimo talento e rinvigorita nel morale per la conquista delle Final Eight».


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