Una città intera in febbrile attesa come non succedeva, ormai, da tempo. Una città intera che, alle ore 18.15 di oggi, staccherà la spina da tutto e si concentrerà solamente sulla magica canotta bianconera. Chi non sarà fisicamente al Pala Bigi, nella famosa Bomboniera di Via Guasco, sarà attaccato alla televisione perchè c’è un sogno a portata di mano. Sì, un sogno perchè solo così si può definire quello che sta succedendo all’ombra della Reggia. Dopo quella catastrofica partenza di stagione, dopo l’addio di due americani, dopo gli infortuni a catena, chi avrebbe mai sperato di giocarsi la qualificazione alle Final Eight nell’ultimo turno del girone d’andata? Nessuno, neanche il duo Gervasio-Iavazzi, neanche il più accanito dei tifosi e forse neanche il fiero coach Pino Sacripanti, il suo staff ed i suoi ragazzi. Ed, invece, oggi è possibile l’impensabile: padrona del proprio destino, senza dover aspettare altri risultati, la Juve è di scena sul legno della matricola Reggio Emilia in un vero e proprio spareggio. Chi vince va al Forum di Milano a giocarsi la Coppa Italia, chi perde si vede la kermesse in ciabatte e vestaglia davanti alla televisione. Tutto in quaranta minuti da vivere col fiato in gola ed un sogno nella testa: «È un traguardo a cui pensiamo – osserva coach Pino Sacripanti a poche ore dalla palla a due -. Centrare la qualificazione alle Final Eight rappresenterebbe un riconoscimento importante per il lavoro che la squadra ha fatto in questa prima parte della stagione, anche se il nostro obiettivo principale resta la salvezza e non certo la finale di Milano. Sarebbe un sogno per tutti: per la squadra, per la società intera che sta facendo tantissimi sacrifici e per i nostri tifosi che anche stavolta saranno presenti per darci una mano. E’ un sogno che vogliamo vivere fino alla fine e faremo di tutto per vincere e centrare la qualificazione».
E pensare che la grandissima EA7 Milano potrebbe non essere presente proprio nell’edizione che ospita mentre Caserta, la piccola Caserta, è ad un passo dal traguardo. Sono le stranezze di una stagione folle di questa Lega A che sta riscrivendo le gerarchie estive a suon di risultati clamorosi. E, tra questi, ovviamente c’è la Juve dei miracoli. Prima, però, bisogna battere la Trenkwalder che sta andando alla grandissima sotto la sapiente guida di coach Menetti, uno che ha fatto tanta gavetta prima di arrivare su questo proscenio.
Una sfida durissima, in trasferta e contro una squadra di qualità come Reggio. Come si fa sbancare anche la Bomboniera, allungare a tre la striscia di vittorie consecutive e volare alle Final 8?
«Sappiamo che sarà molto difficile da centrare questa nuova vittoria perché affrontiamo una squadra ben allenata, con una sua precisa identità di gioco, in cui si inseriscono perfettamente le individualità di spicco. Noi siamo consci delle nostre possibilità e, soprattutto, del fatto che abbiamo assimilato un sistema di gioco che ci offre la possibilità di poter competere con tutti dal momento che, in qualsiasi frangente della gara, ognuno può essere protagonista. Per questo motivo, – continua il tecnico bianconero a poche ore dalla palla a due di una sfida troppo emozionante – si potrebbe rilevare che la sfida di domani rappresenta il confronto tra due sistemi di gioco consolidati e noi di sicuro non snatureremo il nostro per tentare di arginare un avversario piuttosto che un altro. Per noi, ripeto, la gara è quanto mai difficile anche perché la formazione reggiana potrà godere del sostegno di un pubblico caloroso, corretto e numeroso, visto che si preannuncia un tutto esaurito. Noi faremo comunque la nostra partita, sperando, come sempre, di poterla chiudere in maniera positiva».
Dulcis in fundo arriva anche la notizia che il vicepresidente Lello Iavazzi, ieri mattina, è andato al Palamaggiò a salutare la squadra in partenza ed ha promesso un premio qualificazione in caso di passaggio alle Final 8. Non che ce ne fosse bisogno, ma con questo gesto la società ha dimostrato quanto ci tenga a strappare un biglietto per il Forum. Un biglietto impensabile, bellissimo, strepitoso: tutto in 40’. Col cuore.