Il massimo risultato con il minimo sforzo. Con questa massima che è stata coniata per definire una delle principali tecniche del Wado-Ryu, stile giapponese di karate, si può identificare la formula utilizzata dal Gladiator per mettere al tappeto una nobile decaduta come il Taranto con il punteggio di 1-0. Da incollare nell’enorme album delle stranezze del calcio il goal decisivo di Tommaso Manzo che trafigge il portiere avversario con uno dei gesti a lui meno congeniali ed anzi più allergici: il colpo di testa. Non può essere che atipico il siero impiegato dalla compagine nerazzurra del presidente Lazzaro Luce per porre fine alla maledetta sindrome da pareggite che, da troppo tempo, ha influenzato il rendimento sammaritano nell’attuale girone di Serie D. Con le vittorie di tutte le principali concorrenti al vertice della classifica, di immenso valore è il trionfo contro gli irriducibili tarantini che, con tutta sincerità, avrebbero meritato un punticino in un “Mario Piccirillo” semideserto ed orfano degli ultras sammaritani. Un’assenza dovuta alla giusta preferenza della Brigata Spartaco di assistere alle esequie di Ferdinando De Luca, uno dei fedelissimi tifosi sammaritani deceduto in nottata a causa di un inaspettato infarto.
PRE-PARTITA: Dovendo fare a meno dei baluardi difensivi Terracciano e Criscuolo (rispettivamente per squalifica e febbre), il tecnico Luigi Squillante si affida ancora una volta al jolly Di Pietro, arretrato al centro della retroguardia al fianco di Borrelli e sostituito in mediana da un pimpante De Rosa, per non stravolgere il suo 4-3-3. Totalmente differenti, rispetto all’andata, sono i volti dei calciatori pugliesi che scendono in campo in terra sammaritana. Gli ex casertani Stigliano e Cordua sono gli unici elementi che erano presenti nella indimenticabile impresa nerazzurra del 9 settembre scorso (0-3 per il Gladiator): Sarli e Cosa sono stati tagliati in una squadra che si è rialzata e, sotto la guida di Pettinicchio, si sta ben comportando con gli innesti del bomber argentino Molinari e l’estro dei fantasisti Biondo e Mignogna. Parte dalla panchina il nuovo acquisto dei delfini Badr Eddin El Ouazni, centravanti nato a Piedimonte Matese nel 1991 che i supporters sammaritani ricordano per una doppietta realizzata tre anni fa, in una delle più importanti vittorie dello scomparso sodalizio alvignanese del Real Volturno (1-3 al “Piccirillo”).
PRIMO TEMPO: Ad approcciare meglio nella prima frazione è il Taranto che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo per l’occasione mancata da Manzo al 10’, assume le redini del gioco. Quello di marca tarantina è un palleggio infruttuoso, poiché Maiellaro non viene mai messo seriamente in pericolo. Unici brividi sono operati da Rosato (23’) e Gatto (36’) che, in entrambi i casi, non creano grattacapi all’estremo difensore locale. La mancanza di finalizzazione ospite non viene perdonata dal Gladiator che al 40’ mette in mostra tutta la propria concretezza. Manovra rapida dei nerazzurri con Gatta che allarga sulla fascia per Leone, il quale guarda al centro e dipinge un perfetto traversone: il centrale difensivo ospite Grieco viene sorpreso dal mancato colpo di testa di Del Sorbo e lascia, imperdonabilmente, oltrepassare il pallone che Tommaso Manzo si ritrova sulla testa e lo angola quel tanto che spiazza un incerto Maraglino. Ne ha segnati tanti di goal ma l’incornata non è una dei punti di forza del magistrale repertorio del folletto napoletano, giunto al suo quinto sigillo in maglia nerazzurra.
SECONDO TEMPO: Lo svantaggio provoca la veemente reazione dei delfini che, dopo il tentativo velleitario di un frizzante Stigliano (47’), sprecano malamente un’occasione concessa da Di Pietro che sbaglia il retropassaggio, intercettato da Molinari che però deve fare i conti con i riflessi di Maiellaro (56’). Subito dopo la staffilata di De Rosa finita alta (63’), fa il suo ingresso in campo El Ouazni che mette in apprensione la retroguardia sammaritana nelle due occasioni più nitide del Taranto. Con una bella giocata l’ariete matesino assiste al meglio Molinari che non sfrutta tanta bontà (76’), mentre pochi istanti dopo trova solo l’esterno della rete con un colpo di testa (80’). E’ l’ultimo brivido di una gara che festeggia il ritorno alla vittoria del Gladiator.
GLADIATOR: Maiellaro, Pastore, Viglietti, Gatta, Borrelli, Di Pietro, Longo (64’ Bizzarro), De Rosa, Del Sorbo, Manzo (80’ Bonavolontà), Leone. In panchina: Voli, Franchini, Schettino, Tortora, Luce. Allenatore: Luigi Squillante
TARANTO: Maraglino, Rosato, Prosperi, Vicedomini, Grieco, Stigliano, Caralano, Cordua (55’ Mignogna), Molinari, Biondo (62’ El Ouazni), Gatto. In panchina: Monopoli, Terenzio, Schipani, Gnoni, Brancato. Allenatore: Giacomo Pettinicchio
RETE: Manzo 40’ (G)
ARBITRO: Luca Cosimo della sezione di Torino (assistenti: Alberto D’Alberto di Teramo e Francesca Di Monte di Chieti)
NOTE: Ammoniti: De Rosa, Del Sorbo (G); Greco, Prosperi (T). Espulso: l’allenatore Pettinicchio all’87’ (T). Angoli: 3-1 per il Gladiator. Recupero: 1 nel primo tempo; 5 nel secondo tempo. Spettatori: 350 circa con buona rappresentanza ospite