Svanisce in appena 10′ il sogno Final Eight della Juvecaserta che esce sconfitta dalla Bomboniera di via Guasco. Una partita che è durata… 1′. Il primo minuto che lasciava presagire ben altro finale, prima di incassare schiaffoni a tutto spiano. Un tremendo parziale di 24-0 ha girato totalmente la sfida facendola diventare una via crucis. Il parziale dell’intervallo (-24) era troppo pesante per pensare di poterlo girare nella ripresa. Una sconfitta giusta, meritata, insindacabile che sveglia Caserta ed i suoi tifosi dal sogno di andare a Milano per le Final 8; qualificazione per la Trenkwalder mentre Caserta, per il terzo anno consecutivo, resta a casa. Peccato.
PRIMO PERIODO
Quintetti ‘classici’ per i due coach che vanno sul sicuro nonostante gli acciacchi di diversi protagonisti. Partenza sparata dei bianconeri che volano sull-0-5 in 1′ con la tripla di Jonusas ed il fade away di Jelovac. A Maresca tocca l’ingrato compito di andare sul talento Taylor ma la Trenkwalder piazza un break di 7-0 in 2′. La Juve si incarta, perde tre palloni consecutivamente in modo banale soffrendo la pressione reggiana sulle linee di passaggio; per 4′ i casertani non muovono il punteggio e Reggio Emilia vola sull’11-5 (11-0 di break). Sacripanti chiama timeout, Cinciarini spazza via Gentile, segna il suo sesto punto e poi bomba di Taylor griffa un tremendo 16-0 di parziale al 6′ (5′ senza segnare). Entrano Mordente e Mavraides, ma arriva anche il canestro di James per un drammatico 18-5 (18-0). Piove sul bagnato perchè arriva il tecnico a Mordente; Slanina capitalizza dalla lunetta infilando un 4/4 ed è 24-5 (24-0). Il gol bianconero arriva con Michelori dalla media distanza quando mancano 90″ alla fine del primo periodo. La Juve si rifugia nella 2/3 ed il primo tempo termina con la Juve che chiude con 7 palle perse. Troppe.
SECONDO PERIODO
Michelori da un segnale, una scossa, ma le percentuali al tiro dei bianconeri sono pessime e c’è poca circolazione di palla. La difesa, poi, non è all’altezza della situazione e continua il comodo vantaggio locale (28-14). Michelori lotta come un leone, segna il suo nono punto per il -11 dopo la tripla di Jelovac. Arrivano anche i missili di James ed Antonutti per il 36-19 al 15′ con Akindele che rientra ma non ne azzecca una. All’improvviso si svegliano Gentile ed Akindele, i peggiori in campo fin qui, che siglano il 40-27 al 16′ ma ancora Antonutti dalla lunga distanza punisce le pessime rotazioni casertane e dopo tocca a Jeremic e Taylor (11) siglare il nuovo +22 reggiano. La Juve non c’è e va a capo chino negli spogliatoi sotto per 51-27 col canestro di Brunner (11-0 di break in 4′).
TERZO PERIODO
Si gioca per cercare di rendere meno pesante il passivo, arriva la bomba di Mordente ed un paio di liberi di Jelovac per il -21 dopo essere sprofondati quasi al trentello di scarto. Continua la sequela di triple di Antonutti (terza e 11 nel suo scout) che punisce sempre la difesa bianconera mai, come questa volta, non è all’altezza della situazione. Sacripanti prova anche la 1-3-1 e poi una 2/3 (con Maresca che segue Antonutti) giusto per mettere una pezza ad una partita che sta diventando una via crucis (65-38 al 25′). Mordente, l’ex di turno, prova a rendere meno amaro il passivo 68-50 con cinque punti consecutivi. All’ultimo ‘stop and go’ si arriva sul tranquillo +20 Trenkwalder grazie alla tripla di capitan Slanina.
QUARTO PERIODO
Scaramucce tra James e Mordente per dare il via agli ultimi 10′ della debacle bianconera nella Bomboniera di via Guasco. C’è tempo anche per un antisportivo a Cinciarini per fallo da ‘ultimo uomo’. Ormai si aspetta solo la sirena conclusiva coi coach che svuotano le panchine mentre Reggio Emilia si perde in una marea di falli. Caserta arriva anche fino al -14 con Sergio che inchioda una schiacciata dopo una rubata, Akindele che ‘pulisce’ il tabellino e Maresca che trova il cesto dalla lunghissima distanza. Antonutti, ormai, c’ha preso gusto ed infila con altre due bombe (5/5) confermando di essere particolarmente avvezzo a segnare contro i bianconeri. Finisce, addio Final Eight.