Mavraides lancia la Juve: “Ci crediamo”



Dan Mavraides (Foto Giuseppe Melone)
Dan Mavraides (Foto Giuseppe Melone)

‘Win or go home’; cosi dall’altra parte dell’oceano definiscono le partite senza una via d’uscita, le partite in cui l’unico risultato possibile per continuare la corsa verso un obiettivo, è vincere. Vincere per entrare a far parte delle prime otto di metà stagione. Vincere per coronare un sogno che dopo quanto successo tra la fine del mese di ottobre e tutto il mese di novembre, non solo non era contemplato, ma era l’ultimo dei pensieri e problemi in casa Juve. Ed invece questo pomeriggio la Juve si giocherà quaranta minuti per accedere alle Final Eight di Coppa Italia. Quaranta minuti per sbalordire ancor di più il mondo del basket italiano da una parte ed inebriare di gioia i propri tifosi dall’altra che già hanno provato ad immaginare come sarebbe emozionante essere al Forum per sostenere i bianconeri in un qualcosa che impensabile. Tutto in quattro periodi, insomma, che non può prescindere da quanto la Juve ha fatto domenica scorsa in casa propria, battendo la Dinamo Sassari. I due punti contro la formazione isolana, infatti, sono stati importanti, ma anche il lascia passare per questa particolare partita, il lascia passare per il ‘win or go home’, il lascia passare per il passaggio tra il purgatorio ed un primo ‘cielo’ del paradiso parafrasando il sommo poeta della Divina Commedia. «Penso che la vittoria contro Sassari sia stato un grande segnale – questo l’esordio di Dan Mavraides che parte ovviamente dal commentare quanto accaduto sette giorni or sono prima di arrivare alla sfida di Reggio Emilia -. Abbiamo dimostrato di poter giocare come volevamo e di giocare la nostra pallacanestro anche contro una squadra di alto livello come la seconda forza di questo campionato. Abbiamo dimostrato di non essere stati intimoriti dalla velocità e dalla pericolosità offensiva della Dinamo e di continuare a correre altrettanto e fare le cose giuste in attacco. Non ci siamo snaturati, disuniti al primo errore, ma abbiamo fatto il contrario, facendo quadrato e giocando di squadra dando ognuno una mano in più al proprio compagno di squadra. Abbiamo messo in cassaforte due punti fondamentali per la salvezza, ma anche per giocarci fino in fondo una chance come la partecipazione alle Final Eight».

Questo pomeriggio a Reggio sarà un match ‘win or go home’. Si sente la pressione dell’importanza del match?



«In una squadra come la nostra la pressione di dover uscire dal campo al suono della sirena finale con la vittoria tra le mani, la si avverte sempre ogni partita e non solo quando ci si gioca un risultato importante. Certo siamo consapevoli che contro la Trenkwalder ci giochiamo un grande risultato, ma siamo solo ed esclusivamente eccitati e stimolati a scendere in campo e giocare un altro match di alto livello come quello contro Sassari».

Se dovessi indicare la chiave del match, cosa sceglieresti?

«Reggio Emilia in casa è una squadra molto pericolosa e che gioca con grandissima fiducia. Quello che bisogna fare è giocare all’interno delle loro debolezze facendole diventare i nostri punti di forza».


error: Content is protected !!
P