Entrando nel Palatennistavolo di San Nicola La Strada, sede dell’A.S.D. tennistavolo Caserta oltre alla grandezza e alla bellezza dell’impianto, quello che immediatamente colpisce tanto lo sportivo quanto il visitatore è un aforisma anonimo, che campeggia nella bacheca e che ricorda la famosa locuzione latina “Mens sana in corpore sano”’ del poeta Giovenale,ampliandone però il senso, poiché recita ”Si diventa vecchi, solo quando si smette di giocare” cosi significativamente semplice da essere oltremodo efficace per smentire quella mentalità che vuole la pratica sportiva un’attività adatta solo ai giovani. Infatti tra i numerosi atleti giovani e non che si allenano con assiduità durante la settimana nel palazzetto,si possono incontrare tre atleti che si distinguono dagli altri per aver superato gli anta da un bel po’ di tempo. IL primo è Claudio Gammone, pongista classe 46’,che partecipando alla seria A veterani è stato più volte campione d’Italia nel singolo a squadre veterani e nel doppio,in cui è uno specialista,e che oggi milita nel campionato di C 2 , battendo ogni fine settimana , grazie alla sua enorme esperienza molti atleti di almeno 40 anni più giovani di lui. IL secondo è un signore alto è snello, classe 42’ Luciano Tisiot, il cui cognome ma sentendolo parlare anche la dizione lasciano trasparire un ‘origine settentrionale,di padre friulano e madre lombarda,in questo caso emigrato per lavoro all’inverso,che da prima ha scoperto il tennistavolo nei tornei interaziendali dei primi anni 70’ con la 3 EMME e subito dopo ha conosciuto il Tennistavolo Caserta del presidente Stefano Brignola, da cui non si è mai allontanato e che frequenta con l’entusiasmo di un ragazzino nonostante qualche acciacco ed un intervento all’anca. IL terzo atleta si chiama Albano Aldo,che ci riporta ad un Tennistavolo ai tempi del dopo guerra tanto semisconosciuto quanto stoico ,scoperto da lui nel periodo dell’Università a Napoli, fatto di tavoli costruiti in casa e racchette artigianali ,il tutto rigorosamente “fai da te”. Aldo è stato vicecampione italiano nella categoria over 75-80 nel 2008-09 e pur apprestandosi a spegnere le ottanta candeline, sempre con la racchetta in mano, milita nel campionato regionale di D 1 con buoni risultati, grazie al notevole impegno messo negli allenamenti settimanali. I tre “atleti veterani” alle mie domande danno risposte pressoché simili:<il tennistavolo sviluppa i riflessi e la coordinazione del giocatore, sviluppa capacità come concentrazione, riflessione, autocritica, migliora capacità fisiche come velocità,resistenza,forza ed agilità, sottoponendolo ad un’intensa ma non eccessiva attività aerobica accessibile a tutte le età, senza le preoccupazioni che offrono gli sport in cui prevale il contatto fisico è infatti uno degli sport che fa registrare il minor numero di infortuni>. Infine anche alla mia domanda se mai smetteranno di giocare, la risposta è altrettanto corale e univoca oltre che secca:<non se ne parla proprio>. IL Tennistavolo rappresenta per loro un appuntamento irrinunciabile, l’amore di una vita, una disciplina in cui oggi come allora prevalgono gli autentici valori dello sport, praticato con entusiasmo, impegno e agonismo ma sempre senza l’ossessione del risultato a qualsiasi costo.
Sabino Novaco