Ciao Maria Paola, talento strappato alla vita



Maria Paola Rauso che placca
Maria Paola Rauso in placcaggio

Scegliere di andarsene così a 18 anni e qualche giorno. Scegliere di andarsene perché la vita e le sue vicissitudini pesano. Eh sì, perché il peso per alcune persone è un nemico. Senza entrare nei dettagli, quel che resta è lo sgomento per un gesto estremo, per una vita che si spezza nel fiore degli anni e per un malessere che ti divora dentro quella fiammella vitale e quel sorriso che Maria Paola Rauso aveva come ‘marchio di fabbrica’. D’altronde basta chiedere in giro per saperlo. Perché ne parliamo? Perché Maria Paola era una ragazza di sport, una rugbista dell’unica squadra femminile che si cimenta con la palla ovale in provincia di Caserta. Da tre anni questa era una delle sue passioni, anche se da agosto aveva deciso di fermarsi perché la stanchezza si faceva sentire e perché voleva intraprendere la via della guarigione e rimettersi in forze per un altro campionato. All’ultimo anno di liceo, l’anno della maturità classica ci aveva detto ad inizio stagione, che esami o non esami sarebbe voluta arrivare alle finali nazionali di Coppa Italia di rugby 7 con le sue compagne. “Vi voglio bene, perdonatemi”, su un bigliettino e la tragica scoperta della zia prima e della madre poi. Se ne va una persona di talento, sportivo e non, che si è sempre mostrata cordiale e sorridente all’interno della sua squadra (maschi compresi) e nella quale tutti vedevano e vedranno un punto di riferimento. In questi casi non si può andare oltre, perché le ragioni sono personali, i fatti di sicuro più grandi di noi che ne scriviamo o che lo racconteremo. Resta il silenzio e una zolla di campo che sarà sempre alimentata dallo spirito di un’atleta che sarebbe potuta diventare una campionessa. Il ricordo è straziante negli occhi delle sue amiche e compagne di squadra del Clan, ‘pioniere’ come lei che ha fatto avvicinare tante ragazze a questo sport che molti pensavano fosse per uomini duri, lei che era uno scricciolo. “Non si tirava mai indietro, mai”, così un commosso Valentino Pirro, suo primo allenatore. “E’ un dolore grande, uno sconforto totale – afferma il presidente Giuseppe Casino – per una perdita di una ragazza di alto valore umano. Sapevamo perfettamente dei suoi problemi e per questo avevamo deciso di comune accordo di smetterla per un po’ con gli allenamenti. E’ stata, però, sempre coinvolta dalle ragazze in tutte le iniziative, come quella del mercatino natalizio ed è stata presente a fare il tifo nella partitella delle ragazze contro l’Under16”.

Nella tappa di beach rugby di Terracina
Nella tappa di beach rugby di Terracina

Il suo primo allenatore, Valentino Pirro, la ricorda così: “Maria Paola per me ha incarnato – afferma – lo spirito dello sport dilettantistico che ci portiamo dentro. La voglia di migliorarsi e di migliorare assieme alla squadra l’ha sempre contraddistinta, assieme alla passione per quello che faceva. Al di là di questo aspetto, ho avuto con lei un bellissimo rapporto e da parte mia c’è stata sempre tanta stima per lei che era ed è una delle mie ‘pupille’, una di quelle persone che ti resta dentro”. Le ragazze, le sue compagne, sono incredule ed inconsolabili all’Ospedale Melorio, così come gli altri tesserati del Clan. Vincenzo Paolisso, allena le ragazze da agosto e ricorda così Maria Paola, ennesima vittima di un male sudbolo. “Aveva cominciato un percorso per tornare a stare meglio – dichiara Paolisso – e da qualche giorno era tornata sul campo. Anche se, a dire il vero, ha dato anche una mano al gruppo dell’Under14. Non ce lo aspettavamo e la cosa che fa più male è che lei aveva tante doti e tante qualità e per questo non doveva succedere. Per le ragazze, ma anche per i ragazzi era un punto di riferimento, un pilastro. Nonostante la sua giovane età. Credo di non sbagliare se dico che lei era quello che una società vorrebbe proiettare nel proprio futuro”. Intanto il Clan inoltrerà richiesta formale alla Federrugby per posticipare tutte le partite in programma il prossimo fine settimana: “E’ un atto doveroso da parte nostra”, chiosa il patron Casino.



Ciao Maria Paola, che la terra, quella toccata e respirata negli allenamenti e nelle partite e tanto desiderata fino all’ultimo, ora ti sia lieve così come ti siano lievi le inquietudini e gli affanni da cui hai volontariamente deciso di liberarti. A noi non resta che ricordarti, commuovendoci per quanto hai dato a chi ti è stato vicino negli anni. Come ha scritto una tua compagna su facebook: “Corri più veloce che puoi”.


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