Jelovac affila le ‘armi’: “Pronti a combattere”



Jevolac in azione (Foto Giuseppe Melone)
Jevolac in azione (Foto Giuseppe Melone)

Altro giro, altra corsa; altra sfida altra altro tabù da sfatare per la formazione ci coach Pino Sacripanti. Dopo aver messo la parola fine alla serie negativa in quel di Avellino che contava solo sconfitte da quando i bianconeri hanno rimesso piede nella massima serie del basket tricolore, al Palamaggiò arriva un’altra formazione ostica, tanto per usare un eufemismo e da affrontare con la dovuta cautela considerando la condizione fisica e gli acciacchi che continuano a non mancare in casa Juve. A Pezza delle Noci, infatti, è il turno degli isolani, è il turno della Dinamo Sassari e di una squadra che fino ad ora ha sempre messo il bastone tra le ruote alla Juve sia in casa che in trasferta (pesantissima quella dello scorso anno al Pala Serradimigni che costò l’eliminazione definitiva dalla corsa alla conquista delle Final Eight ndr). Cinque le vittorie consecutive dei sassaresi nel confronto diretto con i casertani, con l’ultimo successo della franchigia di Terra di Lavoro che risale ai tempi dell’allora A2: correva l’anno1998 e sempre al Palamaggiò Caserta riuscì a portare a casa il confronto con il risultato finale di 100:90. Un successo che è valso il nono sigillo in 20 partite disputate complessivamente tra le due formazioni. Venti ‘face to face’ e bilancia che pende di poco dalla parte degli isolani che ne hanno vinti 11 complessivamente. Non depone a favore di Maresca e compagni, nemmeno la presenza di coach Meo Sacchetti sulla panchina ospite, considerando che l’attuale timoniere della Dinamo ha perso solo uno dei sei scontri diretti complessivi e vantando, di conseguenza, cinque successi. Addirittura migliori i numeri di Drake Diener che fa parte di quella speciale categoria d giocatori che quando vedono il bianco ed il nero targato Caserta non ha mai sformato prestazioni normali. Otto le volte che la guardia sassarese ha indossato una maglia da avversario della Juve e perdendo una sola volta in quando nel gennaio del 2001 portava i colori della Bancatercas Teramo (vittoria juventina per 89:81). Insomma tutti numeri che fanno pensare ad una cabala tutta contro alla formazione cara al presidente Gervasio ed invece ecco arrivare lo spiraglio di luce, lo stesso che non era arrivato nemmeno contro gli irpini nel derby campano: la quattordicesima giornata è storicamente stata dalla parte dei tifosi all’ombra della Reggia.
Negli ultimi cinque anni in cui a questo punto del campionato la Juve si è ritrovata a giocare davanti al proprio pubblico, infatti, non è mai uscita dal campo al suono della sirena finale con le braccia basse e sconfortati, ma sempre col sorriso sulla bocca tra i cori di ovazione degli aficionados di Terra di Lavoro. Un dato, che come si diceva in precedenza, non era dalla parte dei bianconeri alla tredicesima, dove il computo era totalmente al contrario. Eppure con il cuore, con la grinta e sotto la guida di Marco Mordente (l’esterno abruzzese è a -14 punti dal raggiungere quota 3000 punti in serie A ndr) e Stefano Gentile. Le stesse armi che la truppa di Sacripanti di sicuro vorrà mettere in campo davanti ad un pubblico che non aspetta altro che bissare il successo nell’ultima sfida del 2012 ed aprire, dunque, nella maniera migliore possibile il nuovo anno.
Un 2013, tra le altre cose, che potrebbe regalare anche un nuovo traguardo come quello delle Final Eight. Un obiettivo che per la seconda stagione consecutiva passa per le mani dei sardi che dopo aver cancellato ogni tipo di velleità con la vittoria schiacciante a Sassari contro Smith e soci, si ritrovano ad essere ancora una volta l’ago della bilancia e del destino dei sogni di gloria dei bianconeri. «Siamo consapevoli che di fronte abbiamo un avversario ostico e una partita difficile da affrontare – ha commentato Stevan Jelovac alla vigilia della prima sfida del 2013 -. Hanno tanti giocatori di alto livello, ma sono convinto che riusciremo a fare una bella partita. La chiave, ovviamente sarà la difesa. L’attacco di Sassari è tra i primi di questa Lega con giocatori come Travis e Drake Diener a condurre le danze. Quello che dovremo fare è provare a farli restare nella loro metà campo quanto più tempo possibile. Dobbiamo eseguire bene i nostri giochi ed evitare che si scatenino in campo aperto. Siamo pronti a giocarci tutte le nostre carte e fino alla fine cosi come abbiamo sempre fatto fino ad ora, anche se giochiamo contro la seconda in classifica».




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