Non è stata una giornata come tutte le altre quella di sabato scorso per Mario Pagliuca attaccante principe del San Marco Trotti. Appena varcato i cancelli del Comunale subito si è trovato di fronte gli sguardi dei tifosi più anziani della squadra. Un reciproco in bocca al lupo e massima concentrazione alla gara. Difficile restar sereno quando calpesti la tua erba,il tuo stadio:ovunque ti giri noti un volto familiare che ti saluta o acclama. Ci teneva a fare una gran bella figura nel giorno del gran ritorno da avversario a poca distanza dall’addio. La pantera Pagliuca ora veste la casacca di una nuova squadra onorata con massimo impegno. Una splendida doppietta e tutti a casa . Al termine della gara le attenzioni sono tutte per lui grande ex dell’incontro . Splendido il gesto della società domiziana di scambiarsi tutti insieme gli auguri natalizi.Non esistono né vincitori né vinti, lo sport trionfa sempre :”Ho provato un’ emozione forte sabato scorso. Ho fatto dei sacrifici negli ultimi mesi insieme a mio cugino Lino. . Le cose sono cambiate. Vivo di calcio e non c’erano le attenuanti per rimanere. Ci sono stati dei problemi e ho preferito optare per una scelta diversa. Si puo’ capire per l’emozione che ho provato. Avevo un po’ di rabbia per delle critiche sentite in settimana . Ho sentito il coro dei tifosi. Non mi sento mercenario: è una parola grossa. Vivo di calcio . C’è la gente che viene a vedere la partita ed ha il posto di lavoro .Vengono qui in tranquillità a passare il sabato e la domenica . Il mio lavoro e’ il calcio. Preferisco giocare a calcio e spero che questo sia anche il mio futuro. Le otto ore giornaliere le lascio a loro. Vedo tanta ignoranza. Il tifoso mondragonese rispecchia la citta’ di Mondragone dove c’è tanto degrado. Ho fatto la mia partita dimostrando che non ho nulla a che vedere con questa gente. Non li conosco e non so nemmeno chi siano. Mio padre ha fatto il suo percorso, ha dato tanto e anzi pagando anche per quanto fatto per la causa del calcio. Parecchie persone di Mondragone che oggi criticano si sono dimenticati che se ancora oggi mangiano devono ringraziare mio padre. Non c’entro con l’operato di mio padre. Sono il figlio e lo porto nel cuore. Se ho fatto questo in estate era per mantenere la sua memoria viva. E’ assurdo criticare o mettere insieme le due cose.Io sono Mario Pagliuca. Un elogio ai ragazzi del Mondragone:hanno dimostrato che hanno tutte le carte in regola per centrare la salvezza”.