Arriva prima del tempo il regalo sotto l’albero bianconero ed in tempo per la sfida di domani quando a Pezza delle Noci scenderà in campo l’Umana Venezia. Non un pacco regalo straniero o con sopra impresso un nome altisonante e magari straniero, ma uno che di sicuro potrà essere utile alla causa di coach Sacripanti. Dopo il tesseramento e l’arrivo all’ombra della Reggia dell’americano di origini greche, Dan Mavraides, la Juve è tornata sul mercato, ha allungato le proprie rotazioni, ma lo ha fatto guardando in casa propria tesserando Luigi Sergio. Non una faccia nuova, dunque, per la formazione casertana, dal momento che l’ala ex Artus Maddaloni ha svolto con la squadra praticamente tutta la preparazione atletica ed andando a referto con la casacca della Juve anche nelle partite di pre-stagione quando i problemi di infortuni e di assenze avevano attanagliato lo staff bianconero. Poi nel brevissimo periodo in cui l’originaria truppa casertana ha giocato a ranghi completi, c’è stato una piccola pausa, ma il giovane maddalonese era sempre stato al fianco della Juve. Un’aggiunta che elimina prima di tutto la questione tempo (decisione tra le altre cose spinta dai problemi di fascite plantare di Cefarelli che lo hanno costretto a restare fuori nelle ultime partite di campionato ndr), la questione della conoscenza dei nuovi compagni di squadra e degli schemi voluti e disegnati dal timoniere canturino per questa stagione. L’idea, dunque, è quella di avere un aiuto, anche piccolo che sia o sarà, subito ed immediatamente per la prossima sfida. Tornerà ad avere una rotazione a nove uomini, con esclusione ovviamente dei giovani virgulti della cantera bianconera, e che gli permetterà di sfruttare minuti di riposo importanti soprattutto per la parte del roster riguardanti le ali piccole ed i numeri ‘4’, considerando la duttilità del giocatore a spostarsi tra i due ruoli e per far respirare i vari Jelovac e Jonusas in determinati e particolari momenti del match. Ce ne saranno sicuramente anche nella domenica pre-natalizia e quindi nel primo degli ultimi due impegni di questo 2012. Un impegno che guardando la classifica potrebbe anche far considerare la Juve in una situazione di vantaggio, ma che di sicuro nasconderà grandissime insidie. La Venezia che arriverà a Pezza delle Noci, infatti, è una Venezia ferita nell’animo, ferita nell’orgoglio per un avvio difficile e pieno di complicazioni e che vorrà, almeno per una volta, iniziare una serie positiva dopo la vittoria contro la Virus Bologna nella settimana che ha preceduto la mini sosta per la domenica delle stelle di Biella. Già perché fino a questo momento era arrivata solo ed esclusivamente una serie negativa fatta di tre sconfitte consecutive e che aveva lanciato più di un allarme in casa Reyer. Allarmi di mercato con Eric Williams con più di una valigia preparata e pronta ad essere riempita. A dire il vero le voci ed i rumors riguardanti il centro, ex di turno, non si sono mai smorzati e l’aggiunta al roster veneto dell’ex Napoli Hubalek, ne possono essere la più nitida dimostrazione. Certo i due lunghi non sono lo stesso tipo di giocatore, ma i primi movimenti in entrata non lasciano presagire niente di buono. La presenza del lungo ex Wake Forest, però, non dovrebbe essere in discussione almeno per questa partita, visto che le probabilità di vedere in campo Kiki Clarck sono scese drasticamente nella serata di ieri. Il problema sembrerebbe essere di natura muscolare che allungherebbe, in questo modo, l’injured list veneta che proprio non vuole scomparire dalle cose da controllare giorno dopo giorno da parte della dirigenza della Reyer (quello di Fantoni vi resterà almeno fino a fine stagione dopo il ko del ginocchio al suo posto dovrebbe essere inserito il giovane Condussi ndr). Una bocca da fuoco da controllare in meno, per l’entourage bianconero che sicuramente proverà a non farsi scappare tra le mani un’occasione per continuare a sperare e sognare di raggiungere un obiettivo di grande valore come le Final Eight. Pensiero, questo della Coppa Italia, che unito alla speranza di vedere un pubblico caloroso e numeroso come quello contro Cantù, potrebbero essere le vere armi di una Juve che ha ancora tanta voglia di stupire, specialmente a Natale.