Affermarsi in una trasferta ostica come quella sull’isola di Procida non è roba da tutti i giorni. Da anni i procidani puntano nello “Spinetti” come un fortino quasi invalicabile che difficilmente ha conosciuto il sapore amaro della sconfitta. Per questo motivo, il sofferto blitz della Virtus Carano assume un valore assai notevole, per lo più in un momento chiave della stagione. La compagine aurunca del presidente Achille Sauchella si conferma al passo delle battistrada e prosegue nel proprio lento inseguimento alla posizione di massimo vertice: un carattere ambizioso, quello dei caranesi, che l’anno scorso ha portato alla conquista di un ottimo terzo posto e che, durante questa stagione, tenterà di migliorare quel piazzamento. Il capitano Alfonso Camorani ed il vice Francesco Mortelliti sono gli alfieri di questo progetto, sorto ad inizio stagione quando la società viveva uno stato confusionario, ed allo stesso tempo i primi lottatori in una rosa che si avvale di tante promesse rampanti. Dai baluardi difensivi Donato Posillipo e Francesco Del Franco allo sgraziato goleador Ciro Reppucci, dallo sgusciante Carmine Gagliano al portiere dagli occhi di ghiaccio Stefano Iaccarino ed all’intelligente Giovanni D’Amore, senza dimenticare i due nuovi acquisti Cesare Mautone e Carmine Mastroianni che sono stati scelti per rinvigorire una rosa che punta in alto, molto in alto. Sebbene Camorani e Mortelliti alzino di parecchio l’asticella, la media d’età dei calciatori della Virtus è tra le più basse del girone: un dato che va sottolineato, proprio a far capire quanto il presidente Achille Sauchella abbia voluto puntare su un progetto basato su giovani che vogliono mettersi in mostra in maniera tale da guadagnarsi un futuro in palcoscenici calcistici superiori. Ed in questo disegno è essenziale l’apporto degli under che stanno sorprendendo per la voglia di rappresentare il valore aggiunto, e non la presenza obbligata ed ingombrante, di un gruppo costruito per sorprendere. La bandiera caranese Emilio Varone, Giuseppe Iandico, Angelo Cirelli, Italo Alessandro Varone, Salvatore Bencivenga sono stati affiancati da nuovi talenti come Ricca, Gritti, Amoroso, Morrone e D’Alterio per innalzare la concorrenza ed scovare la massima qualità da ognuno. Da due mesi sta lavorando con testa e cuore su questo piano il tenace allenatore Salvatore Ambrosino che, supportato dalla maestria del preparatore atletico Vincenzo Ascione e del preparatore dei portieri Giovanni Macrì, ha inculcato un sistema nuovo di idee calcistiche alla sua truppa. Ed il cambio di marcia che ne è conseguito dal suo avvento, sta a dimostrare la grande esperienza e la raffinata voglia di stupire di un trainer che ha raccolto nel suo passato tante soddisfazioni (vedi Aversa Normanna e Monte di Procida Cappella), ma che non ha mai assaporato il sublime gusto del trionfo. Un sogno chiamato Serie D che unisce perfettamente le intenzioni di un club, uno staff tecnico esauriente, una rosa speciale ed una ridente cittadina, quella di Carano, che non vede l’ora di raggiungere l’ennesimo straordinario traguardo all’interno di una storia infinita che quest’anno festeggia i 50 anni di esperienze indimenticabili.