Chi in maniera pronunciata, chi sottovoce, chi invece non vuole guardare più in la del proprio dito, ma alla fine un po’ tutti vedono alla fine del tunnel un primo obiettivo per dare senso a questa stagione. Ovviamente il più cauto di tutti è stato Stefano Gentile che non si è voluto scomporre sulla sua personale prestazione all’All Star Game e le sensazioni di gioia che gli avevano provocato, figurarsi sul raggiungimento delle Final Eight o meglio pensare alle Final Eight come un obiettivo da raggiungere per dare una dimostrazione, anche se sarebbe l’ennesima di questa annata, a tutto il movimento cestistico nostrano. “La nostra è una squadra ed un gruppo che non può permettersi di pensare troppo in là, ma dobbiamo pensare ad un passo alla volta, dobbiamo pensare per gradi ed ovviamente il primo step è quello che porta a Venezia”. Queste sono state le parole pronunciate dal primogenito del grande Nando alla domanda specifica sul credere alla concreta possibilità di chiudere tra le prime otto del campionato quando sarà tempo di girare la boa di metà stagione. Non una motivazione sbagliata, quella data dal metronomo bianconero, ma di sicuro un pizzico di scaramanzia ed un pizzico di cautela per evitare che il tutto si riempisse di aspettative, c’è stato. Non fosse solo per il fatto che concretamente la Juve è ancora in lotta per conquistarsi questa opportunità, è ancora in lotta per scavalcare posizioni e chiudere la prima parte di stagione tra coloro che fino a questo momento hanno vissuto, chi più chi meno, un periodo migliore rispetto a quello casertano. La classifica, infatti, parla non chiaro, ma cristallino: due soli punti di distanza addirittura dal sesto posto ed altrettanti dall’uscire fuori da questa mini corsa che terminerà ovviamente nel mese di gennaio. Due soli punti dall’ottavo posto, rappresentato al momento dall’Olimpia Milano, la stessa che alla prima di campionato sembrava essere la schiacciasassi del torneo e che invece strada facendo ha perso punti su punti con prestazioni assolutamente rivedibili, tanto per usare un eufemismo, per una squadra che punta dritta al tricolore. Due punti da quella Virtus Bologna, con la quale la Juve ha anche il vantaggio del doppio confronto per aver vinto al Palamaggiò qualche settimana addietro e due punti dall’Enel Brindisi che rappresentano, al momento il rammarico più grande di questo 2012. Già perché nonostante tutto, nonostante gli addii, nonostante i problemi societari all’appuntamento pugliese Mordente e compagni si erano presentati con la possibilità di essere l’inseguita e non l’inseguitrice proprio nei confronti dei brindisini. Due punti che attualmente avrebbero consegnato ai bianconeri il sesto posto per il semplice fatto di aver lasciato a dieci Brindisi e di aver superato per il suddetto doppio confronto le ‘Vu Nere’ e superare quel 50% di vittorie di cui parlò persino Sacripanti dopo la sfida interna contro Cantù. Ed invece il tutto è andato diversamente, ma nulla è perduto. Lo stesso capitan Maresca ha parlato di occasione persa a Brindisi, ma che potrebbe essere recuperata in casa contro Venezia. A dire il vero in questa parte finale del mese di dicembre il calendario offrirebbe ai casertani una doppia chance. La Reyer rappresenta solo ed esclusivamente la prima di due tappe importanti. La seconda è quella ovviamente del derby ‘maledetto’, il derby contro la Sidigas che la Juve non ha mai vinto da quando ha rimesso piede in Lega A dopo anni ed anni di purgatorio ed inferno nelle serie minori. Due ‘face to face’ che nascondono grandi insidie. Da una parte una squadra, quella veneta, ferita nell’orgoglio da una partenza a rallentatore e fatta di schiaffi in pieno volto che hanno fatto storcere il naso a tanti. Una squadra con talento, panchina e fisicità tale da poter mettere in difficoltà i bianconeri, che però, contro Cantù hanno dimostrato di poter competere e tenere anche questo tipo di squadre. Altrettanto ferita e vogliosa di riscatto Avellino che dopo aver esonerato Giorgio Valli, non ha certo risolto tutti i suoi problemi e la penultima posizione in classifica ne è la più nitida dimostrazione. Due squadre con della pressione sulle spalle da dover spazzare via. Dal canto suo Caserta ha solo quella di voler assaggiare il dolce gusto dell’impresa senza niente da perdere nel caso la Coppa Italia sfuggisse dalle proprie mani. La situazione ed il momento dell’anno adatto per i miracoli e per i regali da scartare prima e dopo il giorno di Natale.