L’Assemblea elettiva della Lega Nazionale Dilettanti, tenutasi oggi presso l’Hotel Hilton Rome Airport di Fiumicino, ha rieletto all’unanimità il Presidente Carlo Tavecchio che dal 1999 sta conducendo la LND verso orizzonti impensabili ad inizio mandato. Sono stati eletti anche il Vicario Alberto Mambelli e i Vicepresidenti Claudio Bocchietti (Nord), Maurizio Minetti (Centro) e Antonio Cosentino (Sud), oltre ai Consiglieri federali in quota LND Renzo Burelli (Nord), Giuseppe Caridi (Centro) e Salvatore Colonna (Sud). Presente accanto a Tavecchio il Presidente della FIGC Giancarlo Abete, in platea il Direttore Generale della FIGC Antonello Valentini e il membro d’onore della Federazione Antonio Matarrese. Il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio ha aperto l’assemblea con il piglio che da sempre lo contraddistingue facendo una disamina ampia del percorso compiuto e dei temi di maggiore interesse per la base della piramide del calcio taliano: “Le cifre rendono bene la dimensione della LND da sempre simbolo cristallino di democrazia. 15.000 società sono l’anima del sistema calcio italiano, è grazie a loro se la LND è solida come una quercia: è grazie ai i suoi dirigenti, al volontariato, alla sobrietà e al rispetto delle regole che la nostra Lega continua a vivere bene senza mai andare sopra le righe, senza protestare nonostante le tante storture che minano il nostro Paese”. Sul peso che la Lega Dilettanti assume per il suo operato è ancora più esplicito: “Fatturiamo più di un miliardo e mezzo di euro l’anno grazie alle società che pagano di tasca propria, questa è una verità inoppugnabile che nessuno può contestarci”. Tavecchio ha poi ricordato la strada che ha portato la LND a ricoprire una posizione di rilievo nel panorama calcistico italiano: “Il nostro cammino di sviluppo è stato sempre sobrio, costruttivo e sistemico. Siamo autosufficienti, non dobbiamo chiedere nulla ad altri, anzi noi diamo al Paese senza ricevere niente in cambio, è un aspetto di cui andiamo fieri, siamo la faccia pulita della società e del calcio”. Ma guardando al futuro ha affermato: “C’è ancora tanto da fare e andremo avanti con la stessa passione di sempre”. Il Presidente della LND ha poi spostato il focus su argomenti di sensibile importanza: “Abbiamo risposto alla crisi assumendo 130 giovani in gran parte donne, puntellando le strutture dei Comitati regionali e delle Delegazioni provinciali, così s’investe sul futuro del calcio, con i fatti e non con belle e vuote parole. Proprio per aiutare i giovani ci chiediamo come sia possibile che un ragazzo extracomunitario che studia in Italia non possa giocare a calcio, è un problema che abbiamo portato all’attenzione della Federazione, della Uefa e della Fifa per aiutare l’integrazione di questi ragazzi nel paese in cui vivono”. Sono i giovani il pensiero fisso dell’agire politico di Tavecchio: “Ci stiamo impegnando a fondo per migliorare gli impianti sportivi dialogando fattivamente con gli enti interessati, vogliamo che un calciatore dilettante possa giocare a calcio in completa sicurezza”. L’aspetto sociale della LND è in al programma politico del numero uno della LND: “In questi 4anni nel nostro Paese e nel mondo sono accadute tragedie immani, la LND ha risposto sempre presente assicurando il proprio contributo finanziario di solidarietà perché siamo abituati a tendere la mano. Chiedetelo ai nostri migliaia di dirigenti che gratuitamente fanno calcio tutti i giorni sacrificando anche i fine settimana”. Le parole di Giancarlo Abete, intervenuto subito dopo, hanno confermato il ruolo della LND all’interno del sistema calcio: “La LND è enormemente cresciuta in questi anni, è una componente seria e propositiva della Federazione, un punto fermo, una base robusta sempre funzionale al sistema”. Quando è arrivato poi il momento dell’indicazione per il prossimo presidente federale Tavecchio non si è tirato indietro delineando chiaramente le priorità della Lega Nazionale Dilettanti: “Siamo una Lega che ha costruito molto, abbiamo rafforzato un movimento imponente creando opportunità e trovando soluzioni considerevoli in un momento di crisi. Quello che abbiamo fatto ce lo riconosce il sistema sportivo che oggi guarda alla Lega Nazionale Dilettanti come un interlocutore istituzionale affidabile, tanto da confermarle il 34% di peso specifico all’interno della FIGC e di assegnarle un ruolo determinante nella Fondazione per la mutualità dei diritti televisivi del calcio di Serie A assegnandole annualmente l’1%”. Tavecchio è entrato anche nel campo delle alleanze in ottica elettorale: “Il nostro asse politico naturale è con le altre leghe, perché insieme rappresentiamo i soggetti paganti del calcio italiano, calciatori ed allenatori invece sono i soggetti percipienti con interessi privati diversi da nostri. Alleanze politiche elettorali con AIC e AIAC non sarebbero omogenee e non accettate dalla nostra base”. Tavecchio, infatti, con questa linea trasparente ha interpretato al meglio il pensiero dell’intero Consiglio Direttivo della LND ed ha tratto le somme delle intenzioni dei Delegati Assembleari che rappresentano le 15.000 società nella massima assise della Lega Dilettanti. Di fatto, l’Assemblea ha rimesso nelle mani del presidente LND e del Consiglio di Presidenza una delega in bianco al fine di valutare nei prossimi giorni la possibilità di pervenire ad un accordo elettorale con le altre leghe e di conseguenza anche sul nome da candidare alla presidenza federale. “Ciò non vuole dire sfiduciare Abete ed il suo operato – ha sottolineato Tavecchio – anche perché la Lega Dilettanti ha dimostrato sempre con il suo voto in Consiglio Federale la vicinanza al presidente FIGC, significa tenere la barra dritta nel difendere quanti, in tutto il territorio nazionale, fanno calcio con grande passione con la certezza della remissione al livello economico”..