Juve, il plauso di Sacripanti



Coach Sacripanti

«Torniamo a casa un po’ amareggiati per la sconfitta, per come è andata la partita, ma credo che meglio di cosi, proprio non potevamo fare. Faccio i miei complimenti ad un allenatore che stimo molto e che sicuramente avrà preparato come meglio non poteva la partita contro di noi. Sapeva che doveva alzare i ritmi della sfida, pressarci da subito e cosi è stato. Complimenti a lui, ma bravi anche a noi, considerando che in più di un’occasione siamo riusciti a ripresentarci a stretto contatto dei nostri avversari, con cuore e grinta». Questo il commento di coach Pino Sacripanti al termine della sfida contro l’Enel Brindisi e quindi nell’immediata conferenza stampa in terra pugliese. Un Sacripanti amareggiato in volto come chi sa di essere arrivato a due palle perse e forse qualche fischio dall’aggiungere un’altra tacca sulla personale corsa alle imprese. Due palle perse in un momento della sfida che definire importante e le stesse sanguinose allo stesso tempo è un vero e proprio eufemismo. Due attimi che cambiano definitivamente il volto di una partita, che cambiano il volto di un match rimesso in piedi dal -12 e nonostante il quinto fallo d Akindele che fino a quel momento aveva combattuto ad armi pari contro i centimetri ed i chili di Simmons e sporcando ancora una volta più di una traiettoria di tiro degli esterni che si avvicinavano al ferro bianconero. Una partita rimessa in piedi con tre bombe per mano di Gentile, Maresca e Mavraides, che forse per un attimo toccato da quella 18 che indossava, erroneamente, hanno scavato il solco per rimettere tutto in discussione dopo lo show balistico di Reynolds e dei suoi 9 assist con i quali si è presentato all’ultimo quarto di gioco. Poi quel passaggio oltre la testa da parte all’latra del campo, quella infrazione di passi e quel fallo sul tiro da tre punti di Gibson hanno chiuso il match su quello che poi doveva essere il risultato e svantaggio più giusto: +5. A sirena suonata, però, i punti di differenza tra le due squadre sono stati otto, merito ancora una volta di Gibson che dopo Reggio Emilia, delizia anche i tifosi locali con un buzzer beater dalla lunghissima distanza.

«Come dicevo in precedenza – ha continuato il timoniere canturino nella press conference brindisina – ho poco da recriminare su quanto i miei giocatori hanno fatto in campo. Con cuore e voglia siamo tornati per più di una di una volta a stretto contatto prima che quelle due pale perse ci dessero il colpo finale. Due palle perse un po’ dubbie specialmente quella della chiamata di passi di Michelori, considerando che un giocatore di Brindisi gli aveva tirato giù un po’ il braccio oppure il fallo sul tiro da tre di Gibson che ha chiuso i giochi. Con questo non voglio dire che abbiamo perso per colpa degli arbitri, visto che poi rivedendo la partita mi accorgerò che sono delle chiamate giuste, ma a partita in corso, le ho digerite poco, visto che sono arrivate una in fila all’altra e nel momento decisivo della sfida».



Quali altre indicazioni avete avuto?

«Abbiamo difeso a zona bene sul tiro da tre punti di Gibson, cosi come sul pick and roll siamo passati sopra al blocco con lui senza lasciargli mai troppo spazio. Abbiamo perso, forse, troppo in fretta Akindele per cinque falli cosi come purtroppo abbiamo perso ancora una volta un giocatore nonostante per la prima volta negli ultimi tempi avessi in squadra un altro giocatore oltre i sette soliti e Marzaioli e Cefarelli. Poi però la sfortuna non ci ha aiutato ancora una volta con l’infortunio di Jonusas sul finire di primo tempo che gli ha impedito di tornare in campo per i secondi venti minuti».

Come giudichi il match di Mavraides?

«Ha giocato meglio che poteva. E’ arrivato venerdì e conosceva la metà di giochi che facciamo. Nonostante tutto è sceso campo con ardore e senza paura. A lungo andare di sicuro sarà una pedina importante nelle nostre rotazioni, per il momento mi basta e mi avanza che si sia subito integrato nel cuore difensivo di questo gruppo, poi si vedrà».


error: Content is protected !!
P