L’appello di Gentile: “Serve il sesto uomo”



Stefano Gentile in azione

«Al momento l’unica cosa sicura è che abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile da parte del pubblico di Caserta. Fino ad ora ci ha sempre dato una spinta ed una mano fondamentale per le nostre vittorie o quanto meno a dare tutto quello che avevamo per non tradire la loro fiducia al Palamaggiò anche quando alla fine il risultato non ci ha dato ragione come per esempio contro Varese, ma in una gara cosi importante e contro un avversario temibile come Cantù, l’apporto, il tifo ed il calore proveniente dagli spalti potrebbe essere il sesto e settimo uomo in campo». Un messaggio chiaro e cristallino quello lanciato da Stefano gentile in vista della sfida di domani pomeriggio a Pezza delle Noci contro la Chebolletta Cantù di coach Andrea Trinchieri. Un messaggio ed appello a chi dagli spalti negli anni e nella storia di questa franchigia, ha sempre dato quella spinta emozionale in più a chi in campo sudava per portare a casa il risultato finale. Una spinta fatta di calore, fatta di voci e cori sparsi tra i vari settori del Palamaggiò ma che univocamente arrivano chiari e forti al centro della struttura rappresentata da 28 metri di parquet. Ancor di più se poi a combattere (cestisticamente parlando ndr) i colori bianconeri ci sono vecchi rivali e vecchie rivalità che prescindono da qualsiasi cosa sia capitato a tifoserie organizzate e non. Cantù è una di quella. Non ci saranno i tifosi ospiti, per il divieto disposto da parte del Prefetto di Caserta e per motivi di ordine pubblico (provvedimento che verrà ripresentato quando sarà il tempo per Caserta nel girone di ritorno di andare al Pianella o al Pala Desio a secondo della decisione della società cosi come è capitato con la Montepaschi Siena ndr), ma far arrivare un messaggio limpido a chi da casa guarderà la partita e cioè che il Palamaggiò è ancora una fortezza calda e inespugnabile sarà di sicuro l’obiettivo principale di tutti gli aficionados che accorreranno al match. Se si vuole andare oltre, poi, la possibilità per Mordente e soci di provarci davvero. Dopo la vittoria a Pesaro e la serenità riacquistata in settimana per preparare una partita del genere, i bianconeri hanno assistito con attenzione all’impegno che i brianzoli hanno dovuto ottemperare giovedì pomeriggio in quel di Mosca per la trasferta di Eurolega contro il Khimky. Una trasferta lunga – e coach Sacripanti ne sa qualcosa vista la traversata fatta dalla Juve per i preliminari di Eurolega proprio a Mosca – ed una partita dispendiosa sia dal punto di vista morale considerando il pesante ko, ma anche dal punto doi vista delle energie. La mancanza di Aradori, Scekic e Smith ha comportato minuti in più per tutti gli altri ed anche se l’ex Siena dovrebbe recuperare non è certo una magra consolazione avere a che fare con una squadra che deve comunque fare i conti con il doppio impegno. Un qualcosa che Caserta ha già affrontato con la Montepaschi, anche se la situazione era completamente differente: Siena aveva tutto il roster a completo e quindi doppie possibilità per combattere le fatiche europee, cosi come ha avuto modo di spiegare anche lo stesso Stefano Gentile: «Sono due situazioni differenti e visto il risultato spero anche due partite differenti. Di sicuro, guardando il roster, Siena era molto più lunga di quanto possa essere oggi Cantù».
A Mosca le assenze sono state determinanti per le rotazioni, a Caserta si potrebbe profilare l’idea di non vedere ancora Aradori, cosa potrebbe cambiare secondo te?
«Prima di tutto bisogna partire dall’idea che quella canturina è una squadra costruita per competere in Eurolega e che quindi hanno di sicuro più armi e più frecce nella faretra da poter scagliare anche in caso di infortuni e di doppi impegni pesanti. Detto questo, però, è chiaro che senza un giocatore importante e di valore come Aradori hanno del talento assoluto in meno da poter buttare in campo».
Insomma all’apparenza serve comunque un’impresa, ma non cosi impossibile. Allora quali le chiavi per provare a piazzare il colpo?
«Essere sereni. La vittoria contro Pesaro ci ha dato ulteriore fiducia nelle cose che sappiamo e dobbiamo fare. Una serenità che ci ha permesso di lavorare bene in settimana e sulla quale proveremo ad essere quanto più solidi e continui nella nostra pallacanestro. Dobbiamo pensare a giocare il nostro basket, parte tutto da questo».




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