Sarà un italiano, o meglio ancora un casertano, il coach delle Chicago Lady Steam, neonata compagine americana che parteciperà alla prossima WABA (Women’s American Basketball Association). La scelta è caduta sul giovane ed emrgente Antonio d’Albero che, dopo le esperienze in Danimarca ed alla guida della nazionale Under20 della Macedonia, sarà il primo capo allenatore della franchigia del presidente Hicks. Un’occasione unica per il coach casertano che rappresenterà tutto il movimento femminile nazionale in una Lega che, sicuramente, guadagnerà spazi e l’attenzione dei media americani e non vista l’organizzazione che sta nascendo.
La neonata WABA è una lega che consentirà a diverse giocatrici americane e non di restare in attività dopo la chiusura della WNBA (che si gioca nei mesi estivi). Nasce come l’equivalente al femminile della ABA (American Basketball Associaton) storica lega professionistica maschile dopo la NBA. La WABA, però, ha una storia più importante della WNBA visto che ha tre anni di vita (1984, 1992 e 1995) e questa sarà la quarta edizione (2012/2013). Una figura storica della pallacanestro americana che ha partecipato a questa lega è Nancy Lieberman, membro presente anche nella Hall Of Fame di Springfield. Questa lega, l’ABA come la WABA, è molto nota anche per essere una “lega innovativa”; questi due campionati hanno un loro regolamento tecnico con alcune regole differenti dai classici campionati americani e europei. La ABA è stata anche la prima lega a sperimentare e a diffondere la linea dei 3 punti. Al momento, oltre alla compagine dell’Illinois, sono già iscritte le Cleveland Crush, le Detroit Black Hawks, le Columbus Hidden Gems, il Grand Rapids e le Indiana Indy’s Finest.
L’avventura di coach d’Albero inizierà nei prossimi giorni visto che il suo arrivo a Chicago è previsto per la seconda metà di dicembre: subito a lavoro coi training camp che porteranno alla composizione del roster iniziale del team. Il cammino è soltanto all’inizio, un cammino da seguire passo dopo passo perchè non capita certamente tutti i giorni di poter vedere un esponente italiano su una panchina americana.