Lo scontro salvezza dell’Adriatic Arena va alla Juvecaserta che gioca una partita ordinata, lucida, cinica e porta a casa due punti pesantissimi che valgono la quarta affermazione stagionale. Una sfida tra due squadre alla disperata ricerca di punti: Pesaro con cinque sconfitte sul groppone mentre la Juve sempre battuta, e di tanto, lontano da casa. Nel fossato ci resta la Scavolini, prestazione ai limiti dell’indecenza che ha avuto, come colonna sonora, i fischi dell’esausto pubblico marchigiano, encomiabile fin quando ha potuto ma poi giustamente frustrato dalla nuova debacle dei ragazzi di Ticchi. Una vittoria che vale oro quanto pesa, che schioda lo 0 dalle vittorie esterne e mantiene la Juve a +4 dall’ultimo posto. E Pesaro si conferma terra di conquista per Sacripanti che, in quattro anni in bianconero, ha vinto tre volte su questo legno che fu suo (tanti applausi sia per lui che per Akindele nel pregara).
PRIMO PERIODO
Quintetto ‘classico’ per Sacripanti mentre Ticchi conferma Hamilton in panchina. Si parte ed arriva la bomba di Jonusas a cui segue quella di Barbour. Le mani sono calde ed anche Mack si iscrive al festival della bomba mentre si gioca in un silenzio irreale per l’astronave pesarese. Al 3′ il fischietto ‘pesarese’ Mattioli fischia un antisportivo dubbio a Gentile; la Scavo ne approfitta per andare 11-5 dopo il secondo missile di Mack. Caserta tira con percentuali pessime e Sacripanti, al 5′, ‘panchina’ Akindele (che non gradisce il cambio) e Jelovac dando spazio a Mordente e Michelori. La partita è veramente brutta, Pesaro senza fare nulla di che vola sul +7 (nonostante un 0/4 filato ai liberi) con Gentile a quota due falli al 7′ (dentro il giovane Marzaioli). Nonostante un tremendo 1/6 da 3, i bianconeri recuperano fino al -1 al 10′ con quattro punti dell’ecumenico Mordente. Un primo quarto da non far vedere a chi si avvicina al basket ed anche il competente pubblico pesarese lo fa capire coi fischi anche per il 3/9 ai liberi.
SECONDO PERIODO
Si riparte al piccolo trotto, Marzaioli sbaglia la bomba del sorpasso, Hamilton no ed è 17-13. Sacripanti, dopo 2′, chiama timeout: è +6 Pesaro ma la Juve attacca in modo scriteriato e senza costrutto. E meno male che la Scavo non segna un libero neanche a pagarlo. Nel momento piu’ brutto del match, Cavaliero inventa un paio di ottime giocate subito bilanciate da Mordente per il 24-19 al 15′. Tocca a Ticchi chiamare timeout mentre in molti si domandano che colpa devono espiare per assistere a questa partita. Al 16′ arriva, alleluja, il primo contropiede bianconero con Maresca mentre Pesaro si perde in una marea di palloni gettati alle ortiche sotto la pessima gestione di Hamilton (infatti rientra Clemente, fin qui impalpabile). Si sveglia dal liturgico letargo anche Akindele che, con quattro punti di fila, sigla il -1 al 18′. Poi arriva anche la firma di Gentile ed è sorpasso (26-27) tra le bordate di fischi del popolo pesarese verso la propria compagine. Solo Mack (11) tiene a galla una Scavolini ai limiti dell’inguardabile. Prima di andare a riflettere, e tanto, negli spogliatoi c’è tempo per gli scud di Jelovac e Maresca che sentenziano il 29-33. E Pesaro esce sommersa dai fischi, strameritati.
TERZO PERIODO
Si ricomincia e Barbour, come nel primo quarto, insacca una bomba per uscire dalla crisi personale e di squadra. Una mazzata per la Juve arriva col terzo fallo di Jonusas dopo 57″ della ripresa ma il lituano, comunque, griffa il +5. Che diventa 34-41 dopo i quattro punti filati di Jelovac. Pesaro è stordita, non sa mai cosa fare in attacco e Jelovac la punisce col missile del +10 al 24′. Il clima all’Adriatic diventa irrespirabile: il popolo marchigiano esterna la sua rabbia con cori e fischi all’indirizzo di una squadra che non da segni di vita. Caserta sente l’odore del sangue ed arriva anche la tripla di Gentile (34-47 e 0-10 di break al 25′). Akindele non gradisce un cambio e fa uno spettacolo inutile; sul legno ci pensa capitan Maresca ad infilare la bomba del 39-51. Poi ancora Gentile, in scorribanda solitaria, sigla il +14 al 27′ mentre i fischi sono tutti per Ticchi. Cavaliero cerca di tirare fuori Pesaro dal fossato, il vantaggio resta nelle mani bianconere anche se Jonusas compie il quarto fallo. All’ultimo ‘stop ad go’ è 48-57 col buzzerbeater di Cavaliero sulla sirena.
QUARTO PERIODO
Inizia con due bombe sbagliate da Cavaliero e Flamini, gli unici che sembrano crederci, l’assalto garibaldino della Scavo. Gentile compie il quarto fallo e Sacripanti deve rischiare nuovamente Marzaioli mentre la Juve si gioca il bonus in appena 2′. Nel momento del bisogno Mordente, che giocatore, inventa tre canestri pazzeschi che rintuzzano la riscossa marchigiana (50-63 al 34′). La schiacciatissima di Akindele strappa gli applausi dei suoi ex tifosi e regala il +14 alla Juve. Il tempo passa, si scandiscono i secondi mentre Marzaioli tiene il campo con grande intelligenza. Pesaro continua la sua via crucis dalla lunetta mentre il pubblico locale applaude solo Cavaliero… e come dargli torto. La bomba di capitan Maresca è uno schiaffo tremendo che sa di colpo di grazia (52-68 al 36′). La Scavo prova una flebile reazione col solito commovente Cavaliero ma ormai è troppo tardi perchè Gentile (bravissimo) chiude tutto, la Juve non si guarda indietro. La gente sfolla, quelli che restano fischiano e contestano apertamente Ticchi. Che brutta fine sta facendo Pesaro, ma questi sono problemi loro. Caserta si gode la prima vittoria in trasferta e la quarta affermazione stagionale. Benissimo.
SCAVOLINI PESARO – JUVECASERTA 63-77
SCAVOLINI PESARO: Cavaliero 18, Barbour 9, Cesana ne, Crosariol 5, Flamini 3, Mack 13, Bryan, Amici ne, Clemente 5, Hamilton 10. All. Ticchi.
JUVECASERTA: Maresca 17, Jonusas 7, Mordente 12, Marzaioli, Marini ne, Michelori 6, Akindele 10, Gentile 15, Cefarelli ne, Jelovac 10. All. Sacripanti.
ARBITRI: Mattioli, Wiedmann, Duranti.
PARZIALI: 14-13, 29-33, 48-57