Mondragone oggi perde gara e il suo presidente. Viene compromessa quell’immagine costruita finora con tanto fair play e lealtà sportiva. L’attaccante Mario Pagliuca nel post partita non riesce a calmarsi. Sa in cuor suo che il gesto di uno sconsiderato penalizzerà pesantemente la squadra. Come una doccia fredda puntuali le dimissioni del numero uno del sodalizio Giancarlo Fusco che si dice nauseato di quanto accaduto:”Non meritiamo questo atteggiamento dei tifosi. Stiamo facendo dei sacrifici per dare un’immagine e dignità diversa. Un imbecille ha rovinato tutto in un attimo . Chiediamo scusa al Sant’Arpino. Le forze dell’ordine ci hanno elogiato per le cose egregie che stavamo facendo. Ritiriamo la squadra dal campionato se questi sono i nostri tifosi che ci danneggiano!Sono arrabbiato e questo mi sento di dire. In ogni intervista abbiamo sempre parlato di fair play, correttezza, di non prendere multe e in un attimo si è rovinato tutto. La gara era ancora da giocare e si poteva prendere il risultato. La società si dichiara completamente estranea a quanto accaduto. Se diamo fastidio a qualcuno, ritiriamo la squadra immediatamente. Al di là del gesto tecnico, non tolleriamo la violenza. Mi sono dimesso perché in questo modo non si può fare calcio!”.Le parole del presidente un pugno nello stomaco a quanti col silenzio, indifferenza hanno sempre ostacolato il nuovo corso, progetto. Ora forse che si torna a parlare di Mondragone per un episodio negativo saranno contenti. Il gesto è da condannare senza dubbio come bisogna accettare eventuali errori arbitrali. La tifoseria organizzata granata si è dissociata dal gesto del un tifoso isolato mostrando ancora una volta massimo sostegno alla squadra.
Esplode l’ira della bandiera di Mondragone Mario Pagliuca nel piazzale antistante gli spogliatoi. Non riesce a capacitarsi come un tifoso locale possa aver causato un danno enorme a livello d’immagine e non alla società. Mondragone diventa immediatamente una polveriera pronta ad esplodere da un momento all’altro. Pochissima la voglia di parlare da parte di giocatori delusi per quanto accaduto. Non le manda a dire come nel suo stile la pantera Pagliuca che annuncia un addio choc:” Rappresento la mia famiglia che insieme a Fusco ha cercato sempre di portare rispetto e fair play con un calcio di aggregazione al campo. Ho letto molte polemiche in settimane da parte di questo gruppo ultras. A me non interessano le scuse di nessuno. Facciamo un mea culpa . Faccio i sacrifici settimana per settimana e ci rimetto soldi.. In un altro posto avrei preso uno stipendio alto. Penso di essere giocatore dal buon curriculum. Ancora oggi sono un professionista e mi alleno tutti i giorni. Ho intrapreso la carriera di allenatore ed ho un grande gruppo. Chiedo scusa personalmente alla Federazione, a Pastore, a Colonna di quanto successo oggi. Non è colpa nostra. Annuncio che da oggi cerco di accasarmi da qualche altra parte ma sarò sempre al timone della società. Metterò in campo la juniores per andare avanti . Punteremo ad un campionato di salvezza se ci riusciremo. Mondragone è un paese che ha problemi seri. Ci sono persone che vengono al campo per sfogare la rabbia. Rimango ma non me la sento più di giocare con la maglia della mia città. Ho preso delle responsabilità grandi e le manterrò. Annuncio che non indosserò più la maglia granata e a dicembre proverò ad accasarmi da qualche altra parte. Se qualcuno ha problemi di qualsiasi tipo, può venire da me per chiarimenti. Oggi abbiamo fatto una figuraccia come squadra e città. Chiedo di nuovo scusa agli arbitri e alla federazione. Mondragone oggi ha dimostrato di non essere città sportiva. Lascio tutto in mano all’allenatore Virgilio Saulle persona competente che gode della mia completa fiducia”.
Il Sant’Arpino non riesce a capacitarsi dell’accaduto. Il tecnico Cottuno esprime massima solidarietà alla società granata per quanto avvenuto e ringrazia dell’ospitalità avuta. L’errore in occasione del fuorigioco inesistente segnalato c’è stato.Sportivissimo l’allenatore ospite :” Siamo dispiaciuti perché abbiamo avuto un’accoglienza splendida. Sono mortificato, questa è la sconfitta del calcio. Comprendo le dimissioni del presidente Fusco. Ci sono ovunque teste malate che rovinano la giornata di sport. Stavamo giocando una bella partita entrambe le formazioni con grande grinta. Stavo in linea con l’azione con la posizione di Velotti regolare. Il segnalinee ha alzato la bandierina e poi la mano quasi per chiedere scusa all’arbitro. La giacchetta nera ha segnalato il fuorigioco :poteva far proseguire l’azione. L’errore umano ci può stare ma non si accetta che l’entrata di un estraneo possa far questo. Il gesto di entrare in campo è grave. Ne ho viste tante nella mia carriera. Forse per evitare che succeda questo bisogna aumentare la presenza delle forze dell’ordine. Mi dispiace per Mondragone. Vengo da tantissimi anni da avversario ed è sempre un piacere venirci. Chi ci gioca ,dà l’anima. Noi continuiamo per la nostra strada. Abbiamo una juniores in testa alla classifica, abbiamo giovani interessanti. Oggi ai miei ragazzi ho detto di essere dispiaciuto per una società che ci ha ospitato alla grande. Abbiamo ricevuto le scuse ma non erano nei nostri confronti ovviamente”.
Essere additati come violenti parlando per luoghi comuni fa male. Nel momento in cui la partita è stata sospesa i giocatori Follera e Pagliuca si sono indirizzati verso il settore dei tifosi per chiedere loro spiegazioni. Delusione, amarezza e rabbia: questo il leit motiv tra tutti gli sportivi domiziani. Tutta la tifoseria organizzata del gruppo Ultras Mondragone si dissocia dal gesto del singolo:”Quando è successo l’episodio stavamo tutti in tribuna. Ci dissociamo immediatamente. Se il ragazzo frequenta il nostro gruppo e prende iniziative personali, sono problemi suoi. Noi diamo sempre il nostro contributo e sosteniamo la squadra. Paghiamo sempre il nostro biglietto per intero come dovrebbero pagare altre persone. Oggi eravamo in sciopero perché sono state dette alcune cose in precedenza sui vari blog . Ci dissociamo da questi episodi. Non è giustificabile un eventuale errore arbitrale per provocare tutto ciò. Noi lasciamo il sabato le famiglie e mogli a casa per dedicarci alla squadra. Se dovesse arrivare la squalifica del campo, i primi a soffrire saremmo noi. Questa persona che ha fatto tutto ciò non si avvicinerà mai più al gruppo. Cercheremo di allontanarlo. Ci teniamo a precisare che non vogliamo essere additati come il male della squadra. Un episodio singolo non può condannare una tifoseria intera ed un gruppo di ragazzi che fanno sacrifici ogni domenica. Teniamo un direttivo e parliamo tra di noi. Siamo tutti del gruppo con una decina che prende posizioni. La regola che ci siamo detti è che il singolo non prende iniziative personali. Mi sembra assurdo fare un qualcosa per far rischiare squalifica al campo , alla società e a noi stessi. Non vogliamo passare come la colpa di tutto. Sappiamo che gli animi ora sono caldi ma Mario Pagliuca deve capire che ci siamo dissociati tutti quanti noi sin da subito. Una tifoseria organizzata non fa questo tipo di azioni”.