Maresca, il cuore del capitano bianconero



Maresca in azione

Dopo essersi preso il peso della sconfitte contro Roma, mostrando delle spalle larghe quanto un armadio a quattro ante, era giusto ed anche dovuto che dopo una vuittoria come quella contro la Virtus Bologna, il suo nome e la sua presenza in sala stampa succedesse a quello del timoniere casertano Pino Sacripanti. Da capitano, Giuliano Maresca, si è preso gli oneri della sconfitta qualche settimana fa, e gli onori di una vittoria che resterà negli annali e nel libro dei ricordi di ciascuno dei tifosi di Terra di Lavoro.- Ed è a loro che l’ex Brindisi ha voluto dedicare questo successo, a loro e a tutta Caserta cosi come ha avuto modo di esordire una volta seduto dietro la scrivania della press conference: «Voglio personalmente e poi da capitano e quindi a nome di tutta la squadra, dedicare questo successo a tutta Caserta. E quando dico tutta Caserta intendo tutta, dai tifosi, allo staff tecnico, alla società ai giornalisti e tutti quelli che ci sono stati vicini prima e dopo questo match. Faccio questo ringraziamento, perché quella che ci ha portato a questa partita non è stata certo una settimana facile da affrontare. Ci sono stati almeno tre giorni in cui il clima non era facile, ma siamo andati avanti con il nostro lavoro. Sapete anche se noi scendiamo sul parquet giorno dopo giorno per allenarci e fare il nostro lavoro, le voci dei problemi societari arrivano comunque e quindi questo un po’ ha inciso, ma abbiamo tenuto la mente concentrata solo ed esclusivamente sul basket giocato, su quello che volevamo e dovevamo fare in partita ed il risultato ne è stata la più nitida dimostrazione».

Ed in quaranta minuti siete andati letteralmente oltre l’ostacolo…



«Quella con Bologna è una vittoria che volevamo a tutti i costi. La volevamo con tutto il nostro cuore non poteva arrivare in maniera diversa. Dovevamo mettere tutto quello che avevamo in campo per poter uscire vincitori dal campo. La difesa che siamo riusciti a fare per tutto il match, non è una difesa di tecnica o tattica, ma di cuore e di energia. Solo in questo modo potevamo fare quello che volevamo ed avevamo preparato».

Hai parlato della situazione difficile e di giorni duri, la domanda è come avete fatto a tirar fuori tutta questa grinta?

«Di sicuro posso dire che prima di scendere in campo non ci siamo detti che questa sarebbe stata l’ultima partita giocata qui a Caserta. Questo è poco ma sicuro. Non nego nemmeno che in settimana ho avuto modo di incontrare, da capitano, un paio di volte la società e la dirigenza per avere un colloquio e dei chiarimenti e quello che posso dire è che nello spogliatoio non è arrivata una situazione catastrofica. La pseudo crisi societaria non è stata, dunque, la molla che ci ha fatto vincere la partita. Volevamo vincere di nostro, volevamo vincere per scrollarci di dosso tecnicamente alcune situazioni, per tornare a sorridere e trascinare i tifosi al nostro fianco cosi come è successo prima e dopo la partita. Questo ci interessava».

Praticamente una squadra che nel momento di difficoltà trova sempre la forza di tirare fuori ottimi risultati solo grazie alla volontà…

«Visto il numero di giocatori, visti i problemi che abbiamo avuti ed anche gli addii dico purtroppo da un lato, ma dall’altro sono contento perché abbiamo dimostrato e messo in pratica quello che in questo momento è il nostro unico modo per vincere le partite: la difesa. Dobbiamo evitare che i nostri avversari segnino un canestro più di noi e possiamo farlo solo ed esclusivamente se giochiamo come domenica nella nostra metà campo. Alla Virtus abbiamo concesso anche più di un canestro in meno e potevano essere anche di più, ma alla fine contava solo ed esclusivamente vincere, riprenderci i due punti contro Varese e scacciare una settimana pesante. Ci siamo riusciti e qualunque sia il numero dei presenti in campo, ne siamo contenti».

Gli addii ti hanno portato di nuovo in quintetto e magicamente sei tornato quello dello scorso anno…

«Come ha anche detto Pino in sede di preparazione della partita, la situazione che ci ritroviamo a vivere ci porterà inevitabilmente più minuti ad ognuno di noi. Quello che dobbiamo fare, quindi, è farci trovare pronti, fare del nostro meglio per sfruttare al massimo quei minuti. Lo abbiamo fatto con la Virtus ed ora dobbiamo prendere questa partita come esempio e come monito per il futuro sia per noi che per eventuali arrivi. Siamo stati costanti per tutto il match e lo dobbiamo continuare ad essere per tutta la stagione. Questa è stata la chiave del successo».


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