Juve, stavolta ha parlato l’attacco



Chatfield al tiro (Foto Juvecaserta.it)

Con la seconda vittoria stagionale in archivio la Juve sembra aver ritrovato un po’ di serenità. Lo sfogo in  sala stampa di coach Sacripanti ha fatto bene a lui ed all’ambiente. Ora non resta che cercare un po’ di continuità, consci dei limiti di un roster fatto con pochi soldi, ma, si spera, con tanta competenza. Tornando sulla partita vinta ai danni di Montegranaro, proviamo quest’oggi ad analizzare i dettagli statistici che hanno fatto pendere l’ago della bilancia dal lato juventino: primo su tutti il 78 nella casella dei punti realizzati da Mordente e soci, quota decisamente alta per le abitudini di stagione. Finalmente, infatti, la Juve ha saputo offrire una prova offensiva di livello, seppur ancora non eccelsa. La tenacia difensiva ha poi fatto il resto, lasciando gli avversari a quota 67. Il 30% da oltre l’arco è ancora un miraggio per il team campano, che anche nell’ultima uscita da lontano c’ha preso poco, infilandone 4/15, per un 26,7% totale. Dall’altra parte i marchigiani non sono stati più incisivi, visto che hanno realizzato soltanto 5  delle 22 triple tentate. Molto più produttiva invece Caserta ha saputo esserlo all’interno dell’arco, chiudendo la sfida con un buon 66,7% da due che ha superato di netto il 45,2% avversario. Il team della Reggia è andando sopra media anche per quel che concerne i rimbalzi: 35 complessivi contro i 28 di Montegranaro. Onore dunque ad una Caserta capace di migliorarsi sotto molti punti di vista e di non farsi sfuggire la gara, nonostante le 17 palle perse. Ancora una volta in vetrina ci sono da mettere i numeri di Akindele: 18 punti e 10 rimbalzi, testimoni fedeli di una partita sostanziosa. Ci piace anche sottolineare la prova preziosa di un figlio del Sud come Stefano Gentile che in 20 minuti di utilizzo ha firmato 7 punti e, da buon erede di Nandokan, ben 5 rimbalzi. La valutazione complessiva bianconera al termine dell’ultima gara disputata è stata di 85, di gran lunga superiore al 61 gialloblu. Una prova gagliarda e concreta insomma. Caserta ha lottato, sudando e sbucciandosi le ginocchia, unico modo per portare a casa l’intera posta.

Pio Carfora




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