Calma piatta anche se all’orizzonte sembrano esservi già le prime onde in arrivo. Questo lo scenario che si intravede da Pezza delle Noci, uno scenario che ormai aspetta solo ed esclusivamente un ultimo cambiamento per poter essere considerato stabilmente definitivo. Ed allora ecco che una delle onde che si scorgono all’orizzonte è quella che proviene ancora una volta dall’America, ancora una volta per il ruolo della point guard. Un ruolo lasciato vacante dalla partenza di Nic Wise e che verrà riempito da Brian Chase. L’ex point guard anche dei Defenders di Los Angeles, formazione satellite dei Lakers all’interno della D-League, è ormai solo in attesa che la burocrazia faccia il proprio corso, faccia il proprio cammino e che tutti gli incartamenti siano in regola per poter procedere al prossimo tesseramento. Un percorso che potrebbe richiedere ancora qualche giorno, un percorso che potrebbe avere anche come variabile non gradita la possibilità di non giungere i tempo per venerdì con tutto il necessario ed allora alla sfida interna contro la Sutor di Montegranaro la Juve dovrà arrivarci senza un giocatore cosi come all’esordio per la questione legata a Jonusas. Un’evenienza alla quale lo staff bianconero ha iniziato a lavorare sin dal ritorno in palestra dopo la bruttissima sconfitta in terra piemontese, cosi come ha provato a spiegare lo stesso Sergio Luise analizzando l’ennesima settimana difficile di un campionato che – tanto per usare un eufemismo – non è certo nato sotto una buona stella.
«Abbiamo rivisto la nostra partita – ha esordito l’assistente in panchina di coach Pino Sacripanti – prima lo staff individualmente e poi insieme ai ragazzi. Abbiamo analizzato i nostri errori nei minimi particolari sottolineando da una parte quelli individuali e dall’altra quelli di squadra. Rivivere quei quaranta minuti ci sono serviti per programmare i nostri allenamenti della settimana nei quali i ragazzi, dal primo all’ultimo, hanno da subito dimostrato di recepire le nostre indicazioni, mettendo in campo grande concentrazione e intensità».
Quando va via un giocatore è sempre difficile ricostruire gli equilibri, in cosa si dovrà agire di più per provare a mettere una toppa a quanto accaduto?
«Questo è un caso particolare, già nelle passate settimane Wise é stato presente solo alla metà degli allenamenti, quindi la squadra è in qualche modo già preparata alla sua assenza. Ovvio che siamo uno in meno e che tutti dovranno dare di più».
Volgendo, invece, lo sguardo al futuro e pensando già per un attimo a quando sarà tempo di inserire il nuovo arrivato, quali potrebbero essere principali controindicazioni?
«Credo che prima di tutto dobbiamo ragionare come se non arrivasse nessuno, solo così saremo pronti dare il massimo. Quando poi arriverà un altro giocatore il gruppo dovrà fare uno sforzo per accelerare il suo inserimento si in campo che fuori. Ci sarà una parte maggiore degli allenamenti dedicata al cinque contro zero, per favorire la nuova chimica di squadra che si verrà a formare. Solo così l’inserimento del nuovo giocatore sarà un processo più rapido e potremo ridurre al minimo gli eventuali problemi. Meglio aggiungere un nuovo giocatore in un sistema che funzioni e ben oleato».
Se brevemente ti chiedessero di presentare Montegranaro, come la presenteresti?
«Montegranaro è una squadra già con una sua identità ben precisa, con punti di riferimento ben delineati, dalla guardia Cinciarini al suo miglior inizio di campionato di sempre, alla coppia di ali Slay e Burns che abbinano tecnica a fisicità. In più la gestione di Recalcati ha fatto si che siano diventati già un gruppo affiatato».
Quali i loro punti di forza che devono essere annullati?
«La transizione offensiva da cui ricavano molti punti con Steel e Di Bella, ma anche le ricezione in post di Slay e Burns, che hanno spesso un miss match favorevole. Senza dimenticare i lunghi molto pericolosi nel tiro da fuori, sia Freimanis che Mazzola».