Una vittoria alla portata per allungare, ulteriormente il passo e continuare a tracciare il sentiero da percorrere in questa stagione quantomai interlocutoria finora. La Juve è di scena nella splendida cornice del Lauretana Forum ma sa bene di poter piazzare la seconda vittoria stagionale. I bianconeri, arrivati ieri pomeriggio a Biella, sono consapevoli della grande occasione di sfidare una compagine che espone, come del resto anche la Juve, ancora il cartello ‘lavori in corso’. Rispetto allo scorso anno, l’Angelico Biella ha quasi totalmente rivoluzionato il suo roster. Sono, infatti, rimasti soltanto il capitano Matteo Soragna (attualmente infortunato e non in grado di essere in campo), il greco Chrysikopoulos e lo sloveno Jurak; nuovi gli americani Brackins, Moore e Mavunga, così come esordienti sono i comunitari Jaramaz e Robinson. Insomma una squadra da prendere con le molle e lo sa bene anche coach Pino Sacripanti che, però, inizia la sua analisi facendo un passo indietro alla prima vittoria stagione conquistata, sabato sera, contro la Vanoli di coach Caja.
Da dove riparte la Juve in vista della sfida odierna?
«Riparte dalla grande difesa contro Cremona; pur non giocando benissimo abbiamo sfruttato tutti gli errori commessi dalla squadra avversaria. Ripartiamo da questi due punti che sono pesantissimi visti i problemi fisici con cui ci siamo presentati».
Si va al Lauretana Forum contro una formazione completamente rivoluzionata e che, in tutta sincerità, non ha affatto esaltato nelle prime due giornate a prescindere dalle sconfitte che sono maturate…
«Biella è una squadra che ha rinnovato quasi tutto il suo organico ed è evidente che in questo inizio di stagione stia cercando un’identità e un equilibrio di squadra nel suo sistema di gioco. Hanno giocatori giovani, atletici e con talento, che possono ricoprire più ruoli: i lunghi possono giocare dentro e fuori area, e lo stesso Jaramaz può fare il play e la guardia. Hanno tanto talento offensivo, soprattutto nel reparto lunghi dove possono ruotare e cambiare fisionomia. La loro arma principale è il contropiede, che cercano di sfruttare in ogni azione».
Cosa si aspetta, invece, da parte della sua squadra?
«Abbiamo lavorato in settimana per migliorare i nostri giochi e la nostra intensità, cercando quella conoscenza che si può realizzare soltanto allenandosi e giocando insieme. Siamo al completo, in effetti solo Wise e Mordente hanno saltato una sessione. Migliora anche la caviglia di Jelovac. A Biella, è evidente, dovremo tentare di imporre il nostro ritmo e cercare di fare la nostra partita, puntando a limitare gli errori in attacco, alzare ancor di più la nostra intensità difensiva e provare a non concedere secondi tiri».
E’ semplicistico dire che dipende, in questo momento, dalla fase difensiva?
«Sicuramente la difesa è la nostra chiave di tutto ma oggi giochiamo fuori casa e Biella non è Cremona. I piemontesi hanno più talento e, per questo motivo, non possiamo concedere dei contropiedi. Dobbiamo chiudere bene l’area e sporcare le linee di passaggio per evitare che Biella faccia il suo gioco».
Un giocatore sotto la lente d’ingrandimento, inutile nasconderlo, è Jelovac che sta deludendo…
«Stevan deve darci di più, deve essere più consistente. In precampionato era andato benone, ma contro Cremona è rimasto a secco. Credo che debba ancora rompere il ghiaccio ma deve fare qualcosa in più perchè è un giocatore importante per noi. I compagni devono metterlo in condizione di prendersi i suoi tiri, ma anche lui deve farsi trovare pronto quando viene servito».
A che punto siete per quanto concerne la tenuta fisica?
«Riusciamo a tenere meglio negli allenamenti anche se, onestamente, non so ancora a che percentuale di condizione siamo. Corriamo un po’ di più rispetto a prima ma, soprattutto, resistiamo maggiormente in difesa e tutto questo è fondamentale per costruirci un’anima da mostrare durante le partite di campionato».