Nero come la notte. Cosi si è presentato Attilio Caja in conferenza stampa della sfida contro la Juvecaserta e nel commentare una partita che per più di venti minuti aveva avuto tra le mani mettendo sotto i padroni di casa fino al punto in cui i bianconeri di Sacripanti non hanno .
alzato il volume della difesa. Da quel momento in poi la Vanoli, cosi come ha dichiarato lo stesso coach cremonese, ha mostrato tutti i propri limiti e le proprie carenze di talento
«Abbiamo avuto un buon impatto -ha esordito nel commentare la sconfitta Caja – eravamo preparati bene alla sfida e soprattutto sulle cose che dovevamo fare. Siamo stati bravi ad essere aggressivi sia in attacco che in difesa almeno fino a che la sfida è andata sui binari giusti. Poi, però, quando il pallone ha iniziato a scottare ci siamo sciolti e il risultato è quello che si è visto in campo».
Il motivo secondo lei?
«Siamo deboli. La squadra esegue i giochi ed anche nella maniera giusta, però poi se si sbagliano tiri aperti come calci di rigori e tanti liberi, non è mancanza di applicazione, ma è mancanza di altro».
Si riferisce al talento?
«Assolutamente si. In difesa non ho niente da recriminare ne da appuntare ai ragazzi, dal momento che concedere 63 punti in trasferta è un grande risultato e di più non potevamo fare, è in attacco che purtroppo facciamo fatica».
Ha delle recriminazioni sul mercato?
«Assolutamente no. Sappiamo che alcuni giocatori hanno dei limiti, ma la squadra l’abbiamo fatta con quel che si aveva. Tutto è relativo».
Come giudica la priva di Vitali?
«Uguale a quella degli altri. Ha fatto cose buone e cose meno buone come gli altri»
L’ultimo tiro era cosi come lo voleva?
«Si l’ho disegnato cosi. Colpa mia che ho deciso di affidargli l’ultimo tiro».