«Martedì e mercoledì abbiamo fatto due ottimi allenamenti. I migliori due per intensità e qualità dall’inizio dell’anno. La condizione sta sicuramente migliorando e domenica sapremo di quanto in modo tale da continuare il nostro lavoro da questo punto di vista». Parte dalla condizione fisica, parte dal lavoro svolto in questa settimana da parte della truppa di coach Sacripanti per evitare quanto accaduto contro Brindisi, l’analisi ed il primo preview della nuova stagione di Sergio Luise. E come si è fatto notare in sede di presentazione, si inizierà subito con le marce alte, subito con la prima della classe, subito con quella che senza mezzi termini è la squadra principalmente additata alla vittoria del prossimo campionato dopo lo strapotere della Mensana Siena, che intanto ha subito dimenticato la sconfitta contro Cantù e ha messo ko proprio l’Enel di coach Bucchi in quello che è stato l’anticipo della seconda giornata di campionato quando i senesi saranno impegnati in Europa.
Quanto sarà determinante , dunque, la condizione fisica in una sfida come quella contro Milano?
«Ovvio che quando affronti squadre dal roster lunghissimo e con una fisicità da Eurolega come Milano, la condizione deve essere al massimo per poter competere con loro e allo stesso tempo nascondere le lacune tecniche e fisiche, senza dimenticare il divario anche di esperienza che c’è tra le due squadre».
Ormai si è a pochissimo dalla prima palla a due, con che indicazioni tecnico e tattiche ci arrivate?
«Sinceramente fuori dalla nostra porta c’è ancora il classico cartello ‘work in progress’. Abbiamo fatto pochi allenamenti al completo per avere in questo momento certezze tecniche e tattiche. Sappiamo quali sono gli aspetti che vanno migliorati, quali quelli che devono essere cambiati e quali sono invece quelli da consolidare, al momento ci basiamo e partiamo da questi».
Lo scorso anno uno dei segreti per i grandi successi di Caserta nella prima parte di stagione fu la non conoscenza da parte degli avversari di alcuni giocatori ed il fatto che essere all’inizio della stagione a volte non giova tantissimo a chi è proiettato ad un obiettivo a lunga gittata e ha cambiato non poco. Pensi che questo possa essere determinante anche in questa stagione?
«Credo che ci siano poche analogie tra l’inizio di questa stagione e quella dello scorso anno, almeno per quello che ci riguarda. Quello che ci accomuna all’anno scorso e sicuramente la voglia di mettersi in luce di molti dei nostri giocatori, al primo anno in Lega A, sperando che ciò ci permetta di sopperire a qualche attuale e temporaneo problema di amalgama. Non bisogna dimenticare, infatti, che siamo una squadra completamente nuova, ma dall’altra parte abbiamo subito degli scontri molto importanti nelle prime giornate e dovremo, quindi, farci trovare pronti».
Che partita ti aspetti?
«Una partita molto dura sul piano fisico e dove da un lato ci sarà Milano che sfrutterà la lunghezza del roster e gli isolamenti dei suoi migliori giocatori nell’ uno contro uno. Dall’altra ci saremo noi che dovremo concentrarci principalmente sulle nostre cose, eseguire al meglio i nostri giochi e sfruttare al meglio le nostre qualità. Insomma guardare più a noi stessi che a quel che farà Milano».
La mancanza di pressione può essere un’arma in più?
«Può aiutarci, ma la nostra concentrazione deve essere e restare massima, perché è giusto che tutti diano un segnale, nel credere nel lavoro settimanale e nel voler migliorare partita dopo partita».
La chiave del match?
«Resistere alle loro folate, non demoralizzarsi se subiamo un break importante, ma restare fino alla fine in partita e magari sfruttare allora la nostra possibile minor pressione. Dobbiamo dimostrare di essere una squadra prima di tutto dal punto di vista mentale».