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La crisi ha colpito tutti i settori, calcio compreso. Il campionato è iniziato da un mese, la Casertana ha allestito un organico competitivo puntando dritto alla Lega Pro e nessuna azienda si è fatta avanti per aiutare il club di Via Medaglie d’Oro. Eppure basterebbe poco per contribuire alla crescita del calcio cittadino. Basti pensare che nella nostra provincia sono presenti molte aziende che fatturano milioni di euro. Una su tutte è l’acqua Lete prodotta a Pratella di proprietà della Sgam ( la stessa di Frizzarella e Sorgesana) che però non ha intenzione di investire sul territorio. Eppure il marchio compare negli stadi di Napoli, Bergamo e Bologna.E’ vero, stiamo parlando della serie A, di un maggior numero di spettatori, ma è inconcepibile snobbare realtà casertane a cui basterebbe il 5% dei soldi dati al Napoli calcio. Su questo argomento i tifosi rossoblù si sono letteralmente scatenati manifestando il proprio disappunto sui social network. Una sorta di ‘boicottaggio mediatico’ che in poche ore ha invaso la città. Probabilmente servirà a poco, ma Caserta, la Casertana e i suoi sostenitori meritano rispetto.