E’ durata solo ed esclusivamente venti minuti l’autonomia della Juve nella sfida per il terzo posto contro Brindisi. Venti minuti di basket corale, di buoni cenni difensivi ed anche fisici. Poi il buio. Poi una caduta libera nella quale la Juve ha collezionato solo ed esclusivamente palle perse e canestri subiti in contropiede in un match che è stato la fotocopia di quello pre torneo di Trani, ma con l’unica differenza che il parziale questa volta è arrivato non subito, ma al ritorno in campo per il secondo tempo. Un parziale devastante, un parziale che è arrivato in pieno volto dei bianconeri come un pugile senza guardia. Tradotto in numeri il tutto vuol dire tre soli punti segnati in dieci minuti di cui uno dalla lunetta e solo Chatfield a far muovere la retina brindisina, e di 30 punti subiti in difesa figli anche delle 21 palle perse con ancora un quarto da giocare. Dopo quello romano, insomma, la due giorni irpina regala un altro colpo pesante da digerire e dove l’unica consolazione resta il lavoro duro in palestra con carichi in vista dell’inizio del campionato e la mancanza di due giocatori come Mordente e Gentile. Consolazioni che devono servire a far dimenticare in fretta, a cancellare con la velocità della luce il Torneo Vito Lepore e ripartire in vista della trasferta di Milano.
La cronaca. La prima novità della finalina per il gradino più basso del podio. È la mancanza di marco Mordente in canotta e pantaloncini. L’ex Milano, infatti, è rimasto precauzionalmente fermo dopo il piccolo problema alla coscia durante la settimana ed i pochi minuti della prima sfida contro la Virtus Roma. In campo Brindisi la mette immediatamente sul fisico e sull’atletismo con Viggiano sopra al ferro per un paio di volte (10:14). Caserta risponde con Chatfield e qualche giro di difesa dura nella propria metà campo. Michelori chiude il gioco da tre punti, Marzaioli fa bottino pieno dalla linea della carità, mentre Reynolds e Robinson evitano che il distacco in campo prenda una consistenza importante ed al primo stop and go è 21:18 Juve. Cinque punti consecutivi di Chatfield interrompono il tentativo dell’Enel di tornare a strettissimo contatto che subisce anche bomba di Jonusas per il primo break bianconero (33:25). I bianconeri mollano gli ormeggi per un paio di giri di lancette regalando palloni e canestri agli avversari che riducono lo svantaggio ad un solo possesso di distanza al suono della sirena dell’intervallo lungo (36:35). Sei i punti consecutivi di Robinson per aprire il secondo tempo e sette quelle quelli da recuperare per i bianconeri dopo appena tre minuti (36:43 al 23’). Dopo quello iniziale, Caserta imbarca un altro break con la complicità di una serie di palle perse consecutive che lasciano i bianconeri a quota 37 punti ed un solo libero a bersaglio in sei minuti (37:53). Chatfield è l’unico a rompere il ghiaccio dal campo, mentre quello messo in scena dai pugliesi è un clinic sulla conduzione del contropiede, considerate il numero di palle perse a dir poco esagerate (21) all’ultimo mini riposo (39:65) e che fanno degli ultimi dieci minuti un lunghissimo e pesante garbage time.
JUVECASERTA 54
ENEL BRINDISI 81
(21:18; 36-35; 39-65)
JUVECASERTA: Chatfield 11, Marzaioli 2, Cefarelli 2, Wise, Michelori 5, Jonusas 4, Jelovac 7, Maresca 10, Akindele 12, Sergio, Tomasiello 1. All. Sacripanti.
ENEL BRINDISI: Viggiano 17, Robinson 20, Reynolds 4, Formenti 3, Fultz 3, Ndoja 7, Simmons 2, Preite, Porfido ne, Zerini 10, Gibson 15, Grant. All. Bucchi.
ARBITRI: Martolini, Calbucci e Di Francesco.