Juve, Sacripanti va oltre la scoppola di Brindisi



Coach Pino Sacripanti

Un doppio peso quello che si porta coach Sacripanti dopo la sconfitta nel Memorial Pentassuglia di Brindisi. Un doppio peso che proverà a scrollerai di dosso questo pomeriggio quando la brutta figura di giovedì sera, dovrà per forza di cosa essere cancellata temporaneamente ed essere ripresa in sede di analisi lunedì, quando lo staff tecnico tirerà le somme del weekend pugliese. Un weekend che al momento non è per niente confortante, anzi. Quarantaquattro punti di scarto, 97 subiti complessivamente, ma soprattutto una trentina o poco più segnati in circa 30’ ovvero fino a quando i padroni di casa non hanno mollato le redini del comando e non hanno passeggiato per il campo per i restanti dieci minuti che separavano una sorta di via crucis dalla sirena finale delle ostilità. Un attacco che definire asfittico è un qualcosa di più di un semplice eufemismo, con il tiro dalla lunga distanza che continua ad essere la croce e delizia di questa formazione. Ad onor del vero i tiri scagliati dai casertani con i piedi ben piantati dietro l’arco sono stati solo ed esclusivamente la croce della Juve nelle prime tre uscite di pre-season. Ovviamente lo 0/11 di giovedì sera quando ancora c’era una partita è abbastanza eloquente, ma per contro a tutto questo c’è sempre una ragione che da sola basta ed avanza a spiegare o quanto meno a sollevare da quasi tutte le colpe chi è sceso in campo. Le gambe pesanti ed i carichi di lavoro non certo aiutano che è abituato ad aprirsi lo spazio con questo tipo di fondamentale. Non è d’aiuto a chi utilizza quella pericolosità da lontano per sfruttare altre caratteristiche. In aggiunta la mancanza, in campo e non sul territorio brindisino, di Akindele ha costretto il reparto lunghi ad un nuovo straordinario che probabilmente potrebbe avere fine questo pomeriggio se le condizione del nigeriano dovessero essere quanto meno accettabili per provare a mettere piede in campo per qualche minuti. Ma a completare il tutto anche una rotazione in meno sul perimetro, considerando che Nic Wise ha visto il campo col contagocce dopo una distorsione ad una caviglia dopo pochi minuti e che lo ha tolto definitivamente dalla partita cosi come ha affermato lo stesso timoniere casertano Pino Sacripanti all’indomani della sconfitta contro una rivale del prossimo campionato:«Purtroppo siamo incappati in un altro imprevisto, l’ennesimo di questo inizio di stagione che speriamo possa finalmente iniziare a cambiare in termini di fortuna. Imprevisto che riguarda la caviglia di Wise che si è girata e quindi non è più potuto entrare in campo. Un infortunio che ora va valutato e vedremo come si evolverà la situazione».

Insomma due giocatori in meno, una condizione precaria ed una partita arrivata dopo le due giocate tra sabato e domenica scorsa e quindi con serbatoi di energie che pia piano sta provando ad aumentare di volta in volta. Già al massimo quello dei campanelli di allarmi per lo staff casertano che ancora una volta hanno avuto una conferma del grande lavoro che ancora c’è da fare dal punto di vista delle energie e delle forze fisiche: «Sulla partita e l’andamento della sconfitta – ha continuato lo stesso Sacripanti – non c’è poi tanto da dire. Non ci siamo mai stati in campo e purtroppo l’infortunio di Wise ha peggiorato le cose. Ancora una volta abbiamo avuto indicazioni non positive dal punto di vista fisico e non siamo stati pronti da questo punto di vista. A tratti abbiamo mostrato anche qualche barlume di buona pallacanestro giocando meglio il secondo e l’ultimo periodo, ma sbagliando completamente gli altri due. Ovvio che non è una scusa, ma eravamo anche senza il play ed il pivot e quindi due giocatori in meno, ma ha influito. Ora speriamo che questo periodo anche sfortunato possa terminare e che con l’arrivo di Akindele si possa lavorare in maniera serena e senza ulteriori stop o rallentamenti».



Akindele lo vedremo in campo a Trani?

«In teoria non credo proprio, in pratica valuteremo all’ultimo momento. Intanto inizierà a svolgere il proprio lavoro differenziato e quello con il gruppo per iniziare a recuperare terreno e poi se la sua condizione sarà tale da poter scendere in campo lo utilizzeremo sicuro».


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