«Personalmente mi sento abbastanza bene, ma credo che nonostante tutto quello che si è visto nella due giorni di Benevento è stato che nel complesso siamo un po’ indietro fisicamente rispetto alle altre formazioni. Abbiamo sofferto tanto nella prima sfida contro Scafati ed abbiamo sofferto tanto nella seconda contro Napoli. L’importante, però era vincere e ci siamo riusciti. Era importante perché comunque in questi momenti della stagione una vittoria fa sempre morale, anche se arrivata nel finale di partita e con un pizzico di fortuna da parte nostra. Ci tenevamo tantissimo alla prima con Scafati, semplicemente perché era la prima partita, ma siamo contenti di aver vinto la seconda; siamo giunti allo scopo». Questo il commento, questo il giudizio di colui che da qui a breve verrà quasi sicuramente incoronato come nuovo capitano della selezione bianconera, dopo la doppia uscita di Benevento chiuso con una vittoria ed una sconfitta. Un commento su quello che forse è stato il dato più evidente della due giorni, ovvero la difficoltà fisica che la truppa di coach Sacripanti in termini di condizione atletica. I giorni di lavoro trascorsi al Palamaggiò si fanno sentire. Tanto il carico fisico, tanto il lavoro per incamerare quanta più benzina per una lunga stagione e che in un modo o nell’altro deve pagare qualche dazio. Ed allora meglio pagarli all’inizio, meglio pagarli nelle prime due uscite della stagione, nelle prime due amichevoli della nuova avventura, che in seguito quando i quaranta minuti in cui si correrà avanti e dietro con una palla arancioni a spicchi tra le mani, conterà molto di più che un semplice trofeo da alzare alla fine del weekend.
Dato tecnico a parte, quanto della tua affermazione relativa al valore superiore di questa squadra a quella della passata stagione, puoi ripetere dopo aver visto questa nuova Juve in campo a Benevento?
«Tutta. Sicuramente rispetto alla passata stagione siamo molto più completi nei vari ruoli ed abbiamo un roster molto più lungo. Ugualmente alla passata stagione, però, abbiamo una squadra totalmente nuova e quindi il lavoro in questi casi è doppio. Se poi ci aggiungiamo che siamo partiti un po’ svantaggiati dal fatto che il clima nelle prime due settimane di lavoro non ci ha aiutato a spingere fino in fondo e quindi non siamo riusciti a fare quello che volevamo fino in fondo. Ora però il clima dovrebbe darci un po’ più di tregua e quindi sarà molto più facile spingere e lavorare duro sulla nostra condizione fisica, ma anche sulla conoscenza reciproca in campo e dal punto di vista cestistico».
Su cosa pensi che questa squadra debba lavorare di più per migliorare in vista dei prossimi impegni anche se amichevoli?
«E’ una domanda un po’ difficile. Personalmente non lo so ma è per questo che abbiamo il coach e Mimmo Papa che sanno cosa fare sia dal punto di vista tecnico che fisico per fare dei passi in avanti in vista delle prossime uscite, ma anche del campionato. Noi non possiamo che avere fiducia ed eseguire alla lettera le loro indicazioni».
Sul campo il Memorial beneventano è terminato con una vittoria ed una sconfitta, sugli spalti, invece, vittoria netta dei tifosi bianconeri che sono accorsi numerosi sia al sabato che alla domenica…
«Ogni volta mettiamo in evidenza questo dato, ma ormai non è una novità ne mi sorprende. Vedere dei nostri tifosi sugli spalti ovunque siamo è un qualcosa di scontato. Ci seguono sempre, non ci abbandonano maie noi italiani in squadra stiamo cercando di spiegare ai nuovi arrivati questo particolare calore e legame della città con la squadra affinché si possa creare quanto prima un rapporto speciale anche con loro».
Dulcis in fundo: Giuliano Maresca sarà il nuovo capitano della Juve?
«Non lo so ancora, quando arriverà Akindele faremo una riunione e di sicuro si parlerà anche di questo».