A volte ritornano. Un detto che in tempi non sospetti è stato utilizzato per un probabile ritorno di fiamma della formazione di Sacripanti nei confronti dei suoi vecchi scudieri di un campionato dove tutti hanno fatto la loro parte per entrare comunque nella storia bianconera. Era il momento della possibilità di rivedere in maglia bianconera non solo Aaron Doorneklamp – l’unico a restare all’interno delle chance e dei petali della margherita che lo stesso timoniere canturino ha e sta sfogliando nell’ultimo periodo – ma anche i vari Alex Righetti o prima ancora Andre Smith. Ed invece a tornare di attualità per l’ambiente di Pezza delle Noci è l’oggetto del desiderio della formazione del presidente Gervasio: Zygimantas Jonusas. Un ritorno di fiamma del team casertano che non ne vuole sapere di mollare la presa. L’ala lituana è ormai chiaramente il tassello mancante e necessario per completare un’opera di costruzione iniziata con un’idea ben precisa e che vuole concludersi nel modo in cui era stata concepita. Per chi non fosse stato sintonizzato sulla questione, l’oggetto del contendere per il mancato passaggio del lituano in maglia bianconera ed il completamento di un roster che avrebbe dovuto presentarsi al completo per il giorno del raduno fissato il 20 di agosto prossimo, era stato il buyout fissato da parte della compagine tedesca dell’Hagen per poter fare a meno dello stesso Jonusas. Un buyout che era salito di livello e di portata economica anche per l’impossibilità da parte dei Phoenix di trovare in tempo debito un sostituto all’altezza della situazione e che rendesse meno amara e meno pesante il divorzio con un giocatore che negli ultimi anni è stato parte importante dei tedeschi. Un buyout che sembrava essere impossibile da sostenere per le casse casertane e che aveva messo il tutto da parte provando a puntare altrove. Ed allora prima il tentativo di pensare ancora una volta al canadese ex capitano della Juve, poi ancora una volta la caparbia casertena nel non voler rinunciare alle qualità di un atleta che meglio si incastra all’interno del puzzle sacripanti ano ed allora ecco la nuova carica della Juve. Già perché le qualità di Jonusas non solo da numero tre e quindi anche con una mano delicata dalla lunga distanza, ma anche la sua attitudine ad avvicinarsi al canestro e quindi rispondere a pieno alle caratteristiche di numero ‘4’ atipico da mettere al fianco dei vari Wise, Chatfield e Maresca all’interno di quello che si potrebbe anche definire come uno dei quintetti preferiti dall’ex coach anche di Cantù e Pesaro che non ci ha pensato su troppe volte per tentare di giocarsi almeno l’ultima carta. Carta che non può andare lontana dall’aumentare l’offerta bianconera nei confronti dei tedeschi, soprattutto considerando l’idea dei tedeschi di monetizzare sull’operazione. Cosi come avrà giocato un ruolo fondamentale anche la volontà da parte dello stesso giocatore che prima della frenata e del congelamento della trattative tra le parti, aveva dimostrato grande interesse e voglia non solo di aderire al progetto casertano e di Sacripanti,ma soprattutto di confrontarsi in un campionato che offre una vetrina un tantino più ampia rispetto a quella tedesca. Unendo la carta della Juve e la volontà del giocatore, il risultato è che al momento di scrivere il fascicolo Jonusas è stato spolverato e depositato ancora li sulla scrivania dei piani alti del Palamaggiò e per il cui destino sono necessario ancora un paio di giorni prima che il tutto si decida in maniera definitiva e si possa mettere un punto alla situazione sia da una parta, con la ricerca di un nuovo giocatore, che dall’altra con i tedeschi che non devono ricorrere sul mercato con un gruzzoletto e provare a coprire il buco asciato vuoto dal lituano. Se cosi non fosse, dunque, la Juve non si fascia la testa. Ha aspettato prima di arrivare all’ultimo colpo arrivando a colpi a sorpresa e continuerà ad aspettare la soluzione migliore, anche se le parole di Sergio Luise degli ultimi giorni (“non abbiamo mai mollato un obiettivo ed un giocatore che abbiamo scelto” commentando l’arrivo di Chatfield e la difficile trattativa per portarlo via dalla Francia ndr) sono una bella spremuta di ottimismo sulla possibilità di vedere tutti i componenti della nuova Juve stringere mani e mettersi in posa per i flash del bagno di folla del 20 di agosto.