Granafei: “Senza Pagliuca il calcio a Mondragone sarebbe morto”



Enzo Granafei

Si è partiti col piede giusto per davvero programmare un ciclo che dia soddisfazioni al popolo mondragonese. Il presidente Pagliuca non ha chiesto la luna ma solo e soltano massimo impegno. I giocatori usciranno sempre con la maglia sudata distillando per la causa ogni goccia di sudore. In società c’è fermento per il gruppo da consegnare al tecnico alla vigilila della partenza del ritiro di Fiuggi. Rispolverare la grande vena realizzativa della pantera Pagliuca, il gran riscatto dei mondragonesi Follera e Palumbo, dar fiducia ai giovani affamati di gran calcio. Ci sarà tanto da lavorare, ma il tutto è affidato a un sergente di ferro come il Kaiser Onorato capace di spremere come non pochi tutto il gruppo. Si respira l’adrenalina giusta alla partenza del ritiro. Il dirigente della Viribus Mondragonese Enzo Granafei è una figura storica per il calcio mondragonese. In sella sin dall’inizio con i suoi amici storici ha deciso di continuare questa magnifica avventura del progetto Pagliuca insieme agli dirigenti Festini e Zeoli. Si sorride dopo un mese di tribolazioni: “Oggi giornata di festa. Siamo stati un mese col titolo depositato  in Comune perché non avevamo stimoli e la possibilità di continuare. In tanti anni non solo noi quattro dirigenti  ma anche Di Lorenzo, Sciaudone e il buon Taglialatela hanno cacciato qualche soldino per il progetto, cuore e passione contro tutto il sistema Mondragone. Non i tifosi sia chiaro perche’ penso sia la piazza piu’ importante come tifoseria in campania”. L’amarcord: “Abbiamo portato tremila persone contro il Baratta, ma ci siamo sempre scontrati con la questione campo e le tante squadre. La decisione di consegnare il titolo è stata soffertissima. Si sono sentite voci di imprenditori pronti con queste borse di denari a investire però frenati dalla presenza di Zeoli, Nugnes, Festini e Granafei. Abbiamo deciso di metterci da parte per il bene di Mondragone. Non si e’ fatto avanti nessuno col titolo vacante al Comune per un mese. Solo sciacallaggio , pubblicità e le ultimissime del comprensorio. Un titolo del San Pio con  una storia , un campionato vinto, un colore, una maglia, un campionato juniores non preso in considerazione a dispetto del titolo del Carano con tanto di cappello. Che giocassero  a Carano e facessero la serie A a Carano anziché venire a giocare a Mondragone”. Il futuro granata. “Oggi mi sento di dire un doppio grazie. Alla famiglia Pagliuca che ha preso il titolo dal Comune e iscritto al campionato di Promozione per il campionato 2012-2013. Un applauso col cuore sincero. Senza la famiglia Pagliuca il calcio sarebbe morto. Non l’avrebbe iscritto nessuno. Un altro grazie va sempre al presidente Pagliuca che ha portato un pezzo di cuore di noi tifosi a Mondragone. Rivedremo il San Pio con Onorato, Palumbo, Follera ,Mario Pagliuca. Non so se verrà un’altra bandiera. Penso a Vincenzo Russo ma è solo un’ipotesi. Auguriamo al nuovo corso un grande in bocca al lupo e nelle nostre possibilità tutto quello che potremo fare saremo a disposizione”




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