Olimpiadi Londra 2012: quando gli allenatori italiani sfidano la loro nazione



Ennio Falco

Lo strano derby dei ct italiani contro gli azzurri. E’ cominciato oggi con la gara di skeet del tiro a volo e continuera’ domani, giorno della finale di questa disciplina in cui gli italiani la fanno da maestri. L’obiettivo dei vari Benelli, Genga e Scalzone, tecnici rispettivamente delle nazionali di Cipro, Danimarca e Qatar, e’ fare come Ezio Gamba, che la sua Olimpiade come ct della Russia del judo l’ha gia’ vinta grazie all’oro conquistato ieri nella categoria 60 kg. da Arsen Galtsyan. Gamba e’ stato definito da Vladimir Putin, grande appassionato e praticante di juo, ”il meglio sulla piazza”, ed e’ stato ingaggiato a suon di rubli ma sono stati soldi ben spesi perche’, vedi appunto Galtsyan, i risultati lo dimostrano. Anastasi da ct della Polonia ha battuto ieri sera l’Italia nella pallavolo maschile. Andrea Di Nino e’ il primo coach del nuoto chiamato dai russi., e Scariolo siede sulla panchina della Spagna del basket. Nell’arco poi Vittorio Frangilli, papa’ dell’olimpionico Michele, e’ stato ‘ingaggiato’ dalla Costa d’Avorio. Non e’ detto che tutti riescano a sfondare gia’ qui all’Olimpiade, ma i passi avanti sono evidenti. Del resto il mondo e’ sempre piu’ globalizzato e gli italiani, che prima non si muovevano da casa propria, hanno trovato il gusto d’insegnare in giro per il mondo; basti pensare a cosa hanno fatto nel calcio Di Matteo, Mancini, Ancelotti, Spalletti e Capello, gli ultimi due adesso in Russia, come Gamba e l’ex ct del basket Ettore Messina. C’e’ stato anche chi e’ rientrato per prendere la guida dell’Italia, come il perugino Mirco Cenci, ct del double trap azzurro, dopo l’esperienza da commissario tecnico del Kuwait, quando lo volevano far diventare musulmano e lo pagavano ”dandomi sempre buste piene di dollari”. I risultati della prima giornata delle qualificazioni dello skeet rafforzano le speranze di questi tecnici un tempo azzurri in pedana ed ora allenatori con l’obiettivo di non far risuonare le note dell’inno di Mameli. ”Del resto – dice il tifoso di calcio Benelli – ci ha provato anche Trapattoni con l’Irlanda, anche se agli Europei gli e’ andata male”. La classifica dopo la prima giornata dello skeet attesta che l’olimpionico casertano Ennio Falco e’ quinto, ma davanti a lui, oltre al fenomenale americano Hancock, gia’ primo, ci sono proprio un tiratore della Danimarca di Genga, Anders Golding, ed uno del Qatar di Scalzone, Nasser Al-Attiya. Piu’ indietro i ciprioti di Benelli, ma Georgios Achilleos e’ un tiratore di razza, gia’ capace di clamorose rimonte. L’altro e’ Antonakis Andreou e qui a Londra, secondo il suo ct che viene da Firenze, sconta il fatto di aver vissuto l’esperienza di avere come compagna di nazionale la figlia, l’appena 16nne Panagiota, ”cosi’ e’ andata a finire – spiega Benelli – che ha sofferto le tensioni non soltanto della sua gara ma anche di quella della figlia e non ha affrontato la competizione nel modo giusto, come se fosse da solo”. Battere l’Italia e’ il desiderio comune di Genga, Scalzone (suo padre vinse l’Olimpiade di Monaco ’72) e Benelli, oro con l’Italia ad Atene ma adesso costretto a tifare contro. ”E’ lo sport, il mio e’ un lavoro – dice – e per questo domani spero di sentire l’inno di Cipro, anche se e’ dura. Ma il mio sogno rimane di essere un giorno il ct dell’Italia, solo che ne ha gia’ uno bravissimo, quel Fazi con cui io vinsi l’oro. Vediamo se dopo Londra ci sara’ un rinnovamento, io sono qui che aspetto e intanto devo fare il tifo per Cipro. Se vincesse uno dei miei esulterei, ma certo non ‘alla Batistuta’ come feci ad Atene, se invece non saremo in finale allora dico forza azzurri”. ”Benelli ct azzurro? Ne parliamo dopo questa Olimpiade”, ribatte il presidente della Fitav Luciano Rossi, che pensa a gia’ a Rio 2016, quando gli azzurri si troveranno di fronte un altro italiano: il ct della ‘Selecao’ del tiro e’ il gia’ riconfermato Carlo Danna.




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