I risultati devono essere valutati in una prospettiva più ampia e non solo in base al punteggio finale delle partite. Se fosse così saremmo veramente in pochi a poter dire di aver lavorato bene. Ho il piacere di salutare la Nazionale Under 20 che ha chiuso al decimo posto il campionato Europeo di categoria. Coach Stefano Sacripanti, insieme ai suoi assistenti Fabio Corbani e Furio Steffé e al preparatore Silvio Barnabà, con la preziosa collaborazione di Walter Magnifico come Team manager, da più anni lavora bene e nell’interesse della pallacanestro italiana. Da quando è capo allenatore dell’Under 20, è riuscito a salire sul podio due volte, in altre tre ha portato l’Italia tra le prime quattro. Il decimo posto di quest’anno non ci sta bene sia perché non hanno potuto essere presenti, per i più diversi motivi, giocatori importanti sia per il potenziale della nostra squadra. Tant’è vero che nei gironi di qualificazione abbiamo battuto Lituania e Spagna, rispettivamente prima e terza nella classifica finale, mostrando così utto il nostro valore. Daniel Hackett, Gigi Datome, Luca Vitali, Pietro Aradori, per citarne alcuni, sono gli Azzurri che hanno giocato e sono cresciuti sotto la guida di coach Sacripanti e del suo staff in Nazionale. Oggi sono protagonisti in Nazionale “A”. Nicolò Melli, Alessandro Gentile, Achille Polonara, Andrea De Nicolao e non solo, che hanno vinto la medaglia d’Argento all’Europeo Under 20 lo scorso anno, sono pronti a guadagnarsi un posto stabile in quella stessa Nazionale. Il lavoro di coach Sacripanti, è da valutare nel tempo, perché i risultati possono essere apprezzati solo su medio e lungo termine e non alla fine di una partita combattuta, dove un pallone che entra o meno, stabilisce chi vince e chi perde. So che a coach Sacripanti non piace perdere. Neanche a me. Tutte le gare di quest’anno, però, ci hanno permesso di seminare per il futuro. Il che è un’ottima cosa.
Dino Meneghin
Presidente FIP