Evidentemente la prima volta non si scorda mai neppure nel calcio. La carriera da allenatore di Onofrio ‘Nuccio’ Barone iniziò a Caserta. Biennio Di Mascio: un anno straordinario con una finale playoff conquistata e poi revocata a tavolino. Il secondo fu travagliato, ma i bei ricordi restano. “A Caserta trascorsi due anni bellissimi – ricorda l’ex centrocampista – e non nascondo che quella fu una esperienza che mi porto dentro con un pizzico di rammarico. In campo meritammo la vittoria (3-1) sul Savoia e la settimana successiva ci saremmo giocati la promozione in C2 contro il Potenza. Eravamo carichi, stavamo benissimo, ero sicuro di farcela. Poi arrivò quella mazzata dal giudice sportivo per gli incidenti pre-gara e il sogno svanì. Mi piacerebbe ripartire dagli ottomila del Pinto, da un pubblico caldo come pochi in Italia”. Non usa mezzi termini Barone, la Casertana gli è rimasta dentro: “Ho lasciato molti amici, con alcuni continuo a sentirmi. Mi hanno parlato di un avvicendamento societario. Spero che quanto prima si risolva perchè Caserta ha bisogno di uscire dalla quarta serie. L’avrete sentito dire tante volte e io mi aggiungo al coro. Impossibile giocare in D, è una piazza che fa parte del grande calcio del nostro paese. Allenare a Caserta? Non vi nascondo che sarebbe un piccolo sogno realizzato. Ho un debito morale con i falchetti e sarebbe stupendo poterlo estinguere”. Se la nuova società si avvarrà della consulenza di Pannone il risultato è assicurato, parola di Nuccio Barone: “Conosco il direttore avendolo prima avuto per un breve periodo a Pozzuoli e poi ne ho seguito la carriera. E’ semplicemente un vincente e le vittorie dei campionati ne sono la riprova. E’ garanzia per un progetto di un certo livello e nel calcio oggi come oggi ce ne sono davvero pochi in grado di mantenere le promesse. Tra questi c’è indubbiamente lui. Programmazione, serietà, competenza e un po’ di fortuna. Serve questo e altro per vincere in ogni categoria e la mia speranza è quella di rivedere i colori rossoblù sempre più in alto”. Dopo la Puteolana è stato il secondo di Beppe Materazzi, un anno in Spagna e vice di Mangia al Palermo: “Mi sarei ritrovato con lui nell’under 21 – continua Barone – ma lo staff di collaboratori della stessa era già esistente. A Demis faccio un grosso in bocca al lupo. E’ un allenatore che dimostrerà con i fatti tutto il proprio valore. Per quel che mi riguarda aspetterò l’evolversi della situazione incrociando le dita. La Casertana non l’ho mai dimenticata e sarebbe il massimo guidarla verso i professionisti”.