In principio fu il padre ad inanellare una serie di successi e promozioni. Ora tocca al figlio e magari anche al fratello. E’ la storia della famiglia Bove che da anni è nel mondo della pallanuoto arricchendo la bacheca di trofei e soddisfazioni che non tutti possono permettersi. Mario Bove iniziò prima da atleta e poi da allenatore. I Carabinieri salirono in A2 direttamente dalla D. Quindi Assonuoto, Libertas, Evoluzione e una miriade di titoli giovanili che probabilmente ci vorrebbero ore per ricordarli e raccontarli. Da oggi un altro Bove ha scritto il proprio nome nella sala dei trofei. E’ Luigi che a soli 26 anni ha guidato la Libertas Maddaloni alla promozione in serie C. Probabilmente sarà il più giovane allenatore d’Italia, ma a lui i record non interessano, contano solo le vittorie. “Sono sceso in acqua nonostante la febbre alta – racconta a mente fredda ma ancora sotto l’effetto dell’influenza – e avevo in mente solo una cosa: battere il Valenzano regalando la C al presidente Panipucci e ai ragazzi. Siamo partiti fortissimo e probabilmente il segreto è stato proprio questo. Loro non si aspettavamo un 4-0 in pochissimi minuti. Hanno provato a rimanere in partita con il nuovo visto il divario tecnico, ma siamo stati davvero i più forti e ce lo meritiamo”. Ricoprire il doppio ruolo non è mai facile per nessuno, Gigi però svela un segreto: “Se oggi stiamo festeggiando è anche merito di mio padre. Non solo durante l’anno mi ha trasmesso parecchi segreti e accorgimenti tattici, poi dagli spalti riusciva a vedere quello che io non potevo in acqua. Il suo ruolo è stato fondamentale e lo ringrazio”. I Bove però sono tre e all’appello manca Domenico che però potrebbe tornare in vasca nella prossima primavera: “E’ un piccolo sogno che si realizzerebbe – continua Gigi – perchè l’ultima volta che giocammo insieme sfiorammo la B con la Libertas e prima ancora ci andammo con la calottina dell’Assonuoto. Vincere è sempre bello, farlo con mio padre e mio fratello avrebbe un sapore ancora più speciale”. Prima di proiettarsi al 2013, l’enfant prodige – riavvolge il film di questa stagione pazzesca: “Tre punti in tre partite, fu un inizio terribile. Perdemmo con lo Sporting pur non meritando. Vincemmo facile contro l’Ischia poi ci arrendemmo a Pagani contro lo Swimming. Quando poi buttammo i tre punti il sabato successivo in casa con l’Azzurra (avanti 6-2 a quattro dalla fine rischiammo addirittura di perdere) scattò qualcosa in noi. Ci guardammo negli occhi perchè sapevamo di non essere quelli. Potevamo dare molto di più e sette giorni più tardi iniziammo la lunga rincorsa. A dire la verità conoscevo il potenziale dei ragazzi, però recuperare otto punti non era impresa facile. Ci siamo riusciti e sono contento sia per la squadra che per il presidente, se lo meritano. Il futuro? Godiamoci questi giorni, qualche idea in mente per ben figurare in serie C già ce l’ho. Questo però è il momento di non correre troppo e assaporare fino in fondo il gusto della promozione”.