Sarà un inizio di settimana con un obiettivo in casa Juve. Un inizio di settimana dove il pensiero sarà rivolto principalmente nei confronti di Stefano Gentile e di come provare a portare il figlio di Nandokan di nuovo all’ombra della Reggia dopo esservi stato nei primi anni della rinascita bianconera in Legadue. Un nome ed un matrimonio che sembrava dovesse essere già pronto alla cerimonia nei primissimi giorni di basket mercato, prima che coach Sacripanti spostasse ilo sguardo verso altri lidi. Uno sguardo che poi è tornato indietro, è tornato su di un giocatore che si è costruito una carriera, ad alto livello dopo le ultime due stagioni tra Legadue e Lega A, da point guard di affidamento. Un playmaker di sostanza e di quantità alle quali aggiunge tanta qualità soprattutto nel tiro da fuori che negli ultimi due anni è venuto fuori con molta più costanza del passato (partenza in uno contro uno la dote migliore in attacco). Insomma il giocatore giusto da mettere al fianco del pari ruolo titolare e statunitense per tornare a quella conformazione di quintetto piccolo e veloce, di genio, fantasia, ma anche sostanza, quello che morde alle caviglie in difesa e corre come un forsennato in attacco trovando punti facili e quella transizione che forse tanto è mancata al timoniere brianzolo nell’ultimo anno a Caserta. Il tutto dovrebbe risolversi nel corso, proprio, di questa settimana, quando le parti dovrebbero provare l’ultimo contatto prima di chiudere definitivamente la questione e mettersi in tasca il secondo tassello della nuova avventura casertana e scatenare quell’effetto domino tanto desiderato prima dell’incontro con la società e del summit che ha definito in maniera chiara ed inequivocabile, il monte ingaggio a favore dello stesso Sacripanti. Società, che quindi, sembra aver dato il proprio benestare alla presenza dello stesso Gentile sulla panca della Juve, considerando anche il rapporto qualità prezzo rientrante a pieno titolo all’interno del calderone bianconero. Un calderone che al momento vede già in fase di bollitura il nuovo contratto di Giuliano Maresca. Un contratto rinnovato negli anni ed anche nella sostanza considerando che rispetto al prezzo della scorsa stagione, l’esterno romano si ritrova una riduzione pari al 20%. Una riduzione che ha dato seguito alle parole di fine stagione e dei primi mesi di off season. Parole e dichiarazioni d’amore nei confronti non solo del coach e della squadra che gli ha dato la possibilità di rinascere dal punto di vista professionale, ma anche nei confronti di una città che al pari ha svolto un ruolo importantissimo in una stagione con tanti alti da parte dell’ex Enel Brindisi. Una fase di bollitura che coach Sacripanti vorrebbe contenesse già da ora anche i numeri, non solo cestistici, ma anche economici, di Andre Smith, per eliminare un altro pensiero e problema dalla mente del Ct della Nazionale U20 che è ad un passo dall’andare a difendere il secondo posto di Bilbao in quel di Domzale. Purtroppo il timoniere casertano, dovrà aspettare ancora. Dovrà aspettare che il corso a stelle e strisce faccia il suo corso, anche se sul taccuino bianconero ci potrebbero essere già dei nomi per provare ad evitare di restare a bocca asciutta nel caso le Summer League a stelle e strisce di Smith diano esito negativo per Caserta che dal suo range di offerta, fatta immediatamente dopo la chiusura della stagione e ritoccata nell’ultimo periodo al rialzo per fare del lungo del Minnesota il suo uomo immagine. Una grande mano al riguardo potrebbe dargliela Nicolas Mazzarino che aggiungerebbe esperienza e punti ad una squadra che inizierebbe a prendere una conformazione chiara. Le sirene uruguaiane sono ancora li a tentare il sempre più ex Cantù (che ha deciso di puntare su altre soluzioni diverse dal capitano della scorsa stagione, dando via libera in questo modo al giocatore portato proprio da Sacripanti in brianza, a cercare una sistemazione alternativa ndr), ma gli affetti familiari e la presenza proprio di Sacripanti sulla panchina, potrebbero essere gli elementi fondamentali per una nuova esperienza con il coach che l’ha lanciato nel Gotha del basket italiano.