Apparentemente la pallanuoto di Serie A1 è ferma, in attesa degli impegni olimpici di Londra sia del Settebello che del Setterosa. E’ anche giusto che la nazionale maschile di Sandro Campagna, campione del Mondo e terza nella recentissima World League e che le Azzurre di Fabio Conti campione d’Europa focalizzino l’attenzione della federazione italiana nuoto, date le ambizioni di medaglia più che motivate. Potrebbe essere, infatti, un ulteriore viatico per dare più visibilità ad uno sport che è sempre più in crisi di sponsor un po’ per la crisi, un po’ per le difficoltà a gestire pubblicità per le imprese da parte degli imprenditori o pseudo tali italiani e un po’ per la mancanza di costanza da parte di FIN e società nel promuoversi sempre e a tutti i livelli anche a livello di marketing (parola di cui si abusa troppo spesso nel settore pallanuoto italico). La crisi è crisi, ma porta con sé disastri anche a livello sportivo e di storia di comunità sportive e non. Quest’anno dalla A1 femminile, in un’annata in cui è successo di tutto, basata e programmata solo sugli impegni della nazionale con la tutela senza se e senza ma delle sole squadre con le ‘nazionali’ presenti (tra l’altro anche le più forti), sono retrocesse in A2 Ortigia Siracusa e Volturno, in più a fine campionato Fiorentina e Firenze pallanuoto si sono fuse in un soggetto sportivo unico. In un colpo solo si sono persi 8 scudetti, una Coppa dei Campioni, due Coppa Len. Con la fusione tra Fiorentina e Firenze nel nuovo team gigliato Firenze Waterpolo, si è liberato un posto in massima serie che secondo le norme federali va offerto alla squadra retrocessa meglio qualificata. A questo punto toccherebbe all’Ortigia Siracusa del presidente Marotta, uomo importante in FIN e accompagnatore del Setterosa. La delusione, però, è tanta in terra aretusea, la crisi si fa sentire e sono sempre più insistenti nell’ambiente pallanuotistico di una rinuncia dell’Ortigia alla A1, ma anche alla Serie A2. Quindi le bianco verdi siciliane potrebbero addirittura ripartire dalla B. Una B che ha formule complicate, adesso, ma che ha visto anche il Volturno partecipare tre anni fa e vincere a mani basse il girone per poi arrivare in A1 nel giro di 2 stagioni. Proprio al Volturno, quindi, spetterebbe l’offerta, in caso di rfiuto dell’Ortigia, del posto in A1. Fermo restando che c’è sempre l’ipotesi di allargare la Serie A1 a 12 squadre (che però, sarebbe minata dall’abbandono del team siracusano) soluzione che sembrerebbe la più felice in un quadro normale che forse darebbe gli stimoli giusti alla società di Marotta per rientrare in gioco. Ricordiamo che già Nervi, Athlon e Fiorentina sono scomparse e il GIFA Palermo è retrocesso in B quest’anno e va bene che il nuovo avanza e la storia se la tiene il passato, ma va posto un freno a questa emorragia di know how pallanuotistico anche per tramandare uno sport bellissimo nonostante ai più, date alcune regole, sia difficilmente comprensibile a pieno.
“Per ora in Federazione è tutto fermo, anche per preparare le Olimpiadi – afferma Napolitano, tecnico del Volturno – e per ora non si sa niente su eventuali ripescaggi. Con la fusione a Firenze si libera un posto, ma non so se l’Ortigia accetterà il ripescaggio, quel che è certo è che un allargamento a 12 sarebbe opportuno per ridare la possibilità a tutte le squadre di rigiocarsi il campionato in maniera lineare. La nostra squadra era competitiva ma per tanti motivi non ha potuto dare il meglio di sé e questo dispiace, anche per le buone prestazioni messe in acqua. Se verrà il ripescaggio per noi sarà uno stimolo in più per fare bene, ma se ripartissimo dalla A2 non sarebbe affatto la fine del mondo. Certo la A1 potrebbe dare maggiori stimoli personali. In ogni caso la società è pronta ad affrontare entrambe le evenienze e se vorranno accogliere la proposta delle squadre depositata in federazione in A1 ci saremo. Cambieranno poche cose rispetto a quest’anno perché ripeto la nostra rosa può essere competitiva in massima serie e cercheremo di trattenere la Guillet, atleta dalla generosità straordinaria, in rosa”, conclude il coach Napolitano.