Senza sosta il tour de force bianconero. Senza sosta per una stagione che nonostante i passi non eclatanti, ma positivi, fatti in avanti rispetto alla passata stagione e rispetto al panorama cestistico nazionale che giorno dopo giorno mostra una crepa in più. La Juve, infatti, può ritenersi comunque soddisfatta, può ritenersi una piccolissima isola felice dopo le tormente e le tempeste della passata stagione dove le attuali situazioni di Roma, Treviso e Teramo sembravano essere il pane quotidiano ed invece. Ed invece qualche piccolo passo in avanti lo si è fatto. Si è ricapitalizzato con l’entrata di un nuovo socio, si è trovato l’accordo con Galeo per una parte di sponsorizzazione, che però resta sempre orfana di quello che dovrebbe essere il marchio principale da stampare sulle canotte e diverso da quelli che fanno capo ai vari soci della Juve, cosi come è da sempre stato spiegato anche dal numero uno bianconero Francesco Gervasio. Una ricapitalizzazione che ha dato nuova linfa vitale, ha eliminato con un solo tocco i problemi pressanti della scorsa annata, ma che a quanto pare ha dato tra le mani di coach Sacripanti un budget al quanto limitato. Per alcuni potrebbe significare già tanto, visto che la febbre trevigiana, romana e abruzzese continua a salire di un paio di gradi a secondo e quindi tende a vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma ci potrebbe anche essere chi guarda dall’altra parte della barricata, chi quel bicchiere lo considera mezzo vuoto semplicemente per il fatto che con circa 900mila euro una formazione ed un roster di livello non è certo cosa facile da assemblare. Già perché volendo essere, almeno per una volta, egoisti e guardare solo nell’orticello della Juve, senza farsi condizionare da quello che accade all’interno dello stivale, Caserta è ad un passo dall’uscita dal tunnel, ad un passo dal mettersi completamente alle spalle gli arretrati della scorsa stagione (il tutto dovrebbe terminare entro un paio di mesi ndr) e parteciperà regolarmente al prossimo campionato. Tutto questo implica una sola cosa: una squadra di almeno 10 giocatore di cui 5 americani e cinque italiani che possano fare almeno quanto hanno fatto lo scorso anno se non di più. E quel di più è rappresentato dalla presenza, in teoria e sulla carta e sempre che non ci siano da qui ad un paio di mesi catastrofi irreparabili sulla geografia della pallacanestro tricolore, di una squadra in più rispetto allo scorso anno. Una squadra in più, una partita in più, ma principalmente un roster in più da mettersi alle spalle in chiave salvezza. Arrivare penultimi, come l’anno scorso, non ha certo lo stesso effetto. Bisogna quindi almeno scalare di una posizione, bisogna almeno provare a pensare che quella che scenderà in campo quest’anno dovrà mettere in cascina più fieno di quanto ne ha messo la Juve dei miracoli che tutti hanno applaudito, con l’ulteriore variante che i ‘miracoli’ di Siena, di Milano o quelli in trasferta a Roma in pieno stile biblico del duello tra Davide e Golia, non sono certo all’ordine del giorno e la Dea Bendata non può certo sempre baciare la fronte della franchigia di Pezza delle Noci. Ed è in questo senso che i circa 900mila euro non sono certo la somma che coach Sacripanti si aspettava dopo dei passi importanti dal punto di vista societario. Ma d’altronde il timoniere canturino ha sempre precisato che non conta il ‘quanto’ ma la sostanza del ‘quanto’ in una stagione ed allora si è messo subito all’opera. Ha fatto arrivare un’offerta a Smith in tempi record dalla ricapitalizzazione, l’ha modificata in aumento quando ha saputo che le offerte da top team iniziavano a scarseggiare, ma soprattutto sta setacciando liste e mercato da cima a fondo non dal primo giorno di apertura, ma addirittura da qualche mese prima. Maresca è già pronto sullo scacchiere, Smith potrebbe esserlo sempre più giorno dopo giorno, nella speranza che questa ‘occasione della vita’ non arrivi e quindi possa essere di nuovo Caserta il ‘regno’ del talento di St.Paul, mentre le liste azzurre sono quelle che vengono spulciate più delle altre, cosi come ha spiegato lo stesso Max Oldoini in una sua intervista, dal momento che l’idea di Caserta è quella di partire da un americano (altro campo in cui ci sono già stati nomi) e proprio un italiano da affiancare per doti umane e tecniche a Giuliano Maresca.