Oldoini: “E’ un mercato difficile e lento”



Max Oldoini vice di Sacripanti

«Sarà un mercato lungo e molto difficile e nel quale al momento non è stato fatto nessun passo e nessun movimento non solo per noi, ma anche in generale». Questo il primo commento dell´assistente in panchina di coach Pino Sacripanti di ritorno da Treviso dove ovviamente era per provare a carpire qualche possibilità di movimenti e visionare giocatori per il prossimo corso della Juve. «Durante i giorni in cui sono stato a Treviso – continua lo stesso Oldoini – si è provato a parlare con tutti gli agenti, con tutti gli scout nel tentativo di capire quali fossero i giocatori sui cui puntare o fare magari un pensiero, ma alla fine si è concluso poco, per il semplice motivo che al momento tutto il sistema del basket mercato è in una situazione di stallo e di bonaccia, in attesa che anche le squadre medio-alte abbiano la possibilità di fare i loro passi e di fare le loro mosse. Una manifestazione dove il nome di Moraschini è stato quello che ha offerto più considerazioni di altri, ma di italiani di livello ce ne sono. Senza contare che al momento il prezzo generale dei giocatori è ancora un po´ alto e chissà se poi col corso delle settimane, possa scendere per provare a capire chi rientra effettivamente all´interno del nostro budget stagionale. Al di là di tutto, però, essere presenti a queste manifestazioni, cosi come quella di Imola, era importante per prendere i dovuti contatti, capire la direzione attuale per poi attendere, dal momento che credo che questo non sia ancora il nostro momento di movimento». Fino ad ora sono arrivate Summer League con giovani,
talenti e prospetti. In seguito ci saranno anche quelle con i rookies provenienti dagli States ed allora la domanda è se questo tipo di status di giocatore, potrebbe rientrare all´interno dello schema Juve della prossima stagione…

«Ovviamente si. Ci stiamo guardando intorno anche in quel settore, visto che il nostro intento resta quello di provare a mettere dentro come primi due obiettivi, un americano ed un italiano. Due mosse che ci permetteranno di muoverci a piacimento anche all´interno dei due sentieri di roster e quindi scegliere di adottare una squadra a 10 o a 12 e quindi puntare su tutti americani o inserire dentro anche degli europei per i quali stiamo già visionando qualcosa. Partire da questo binomio ci permetterà, dunque, di cambiare idea anche in corso d´opera ed in base al flusso del mercato e non si resta condizionato né all´una né all´altra soluzione».



In effetti l´idea di fare una proposta di rinnovo a Smith, si sposa perfettamente con questa tua idea…
«Riportare Andre Smith ancora una volta a Caserta soddisferebbe i nostri intenti da un doppio punto di vista. Non solo quello precedentemente spiegato, ma anche da un altro che sarebbe quello di rimettere in squadra un giocatore di esperienza, di talento, di tecnica e che conosce il nostro sistema e soprattutto il nostro campionato. Quindi la speranza resta quella di mettere dentro un tassello cosi importante».
La decisione di Smith, dipenderà solo dalla presenza, nel
suo ventaglio di opzioni, di una squadra di alto livello oppure a parità di
livello con la Juve faranno la differenza altri valori?
«Ovviamente credo che dopo i due buoni campionati in Turchia e la consacrazione italiana dello scorso campionato, provare a puntare ad un top team sia la condizione principale. In assenza, considerando che anche i top team hanno dei problemi dal punto di vista economico, le percentuali di rifirmarlo potrebbero essere più che buone».
 Per quanto riguarda l´altro pilastro, ovvero il giocatore italiano, la Legadue può essere un serbatoio dal quale poter attingere in maniera importante?
 «Ce ne sono tanti di giocatori italiani che hanno fatto bene, hanno giocato minuti importanti e quindi li stiamo visionando tutti senza esclusione».
 L´Europeo Under 20 negli anni scorsi, invece, ha sempre offerto qualche indicazione importante dal punto di vista dei giovani talenti. Pensi che anche quest´anno possa essere lo stesso?
 «Certamente. Ci sono paesi come la Lettonia, Ucraina o anche la stessa Francia dove i giovani hanno ampio spazio e sono già pronti per affrontare un campionato come quello italiano. Basta pensare a Bertans che abbiamo visto in questa manifestazione e che ad oggi gioca partite e minuti importanti».
 Dulcis in fundo le Summer League a stelle e strisce. Quale l´obiettivo in questo tipo di manifestazione?
 «Prima di tutto riuscire a capire quali dei giocatori presenti sono adatti per prezzo e qualità tecniche, al nostro campionato. Senza contare che saranno appuntamenti quelli di Orlando e Las Vegas, in cui si
proverà a capire e carpire anche quello che è il lato umano e fuori dal campo di determinati giocatori e verificare se sono adatti alla nostra idea di squadra anche fuori dal campo. Insomma sarà una spedizione che potremmo definire di `approfondimento´».


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