Sasà Campilongo, l’attaccante di Fuorigrotta capace di infiammare interi spalti, approda nella Casertana nel 1989 e conquista il cuore dei tifosi a suon di gol: nella stagione 1991-92, quella della serie B, si rende protagonista con ben 15 gol. In un momento difficile come quello che sta attraversando il calcio oggi e in una fase delicata come quella che sta attraversando la sua amata Casertana, l’ex calciatore fa il punto della situazione.
Sasà ha scritto la storia degli anni più gloriosi della Casertana: che emozione prova quando torna al “Pinto”?”
“Tornare a Caserta è sempre una grande emozione, mi vengono in mente tanti ricordi e ancora adesso provo i brividi. Qui ho trascorso gli anni più intensi della mia carriera e ho intrapreso la carriera di allenatore nel 2002 e quindi sarò per sempre legatissimo a questo posto”
Il calcio sembra aver perso da tempo la sua aurea di incorruttibilità, tanti sono stati gli scandali scoppiati negli ultimi anni, che visione ha del calcio di oggi?
“Purtroppo quello che posso dire è che quello di oggi è un calcio malato, attorno al quale gira sempre più spesso il malaffare e la speculazione. Uno dei principali problemi alla base è la debolezza di carattere di alcuni calciatori che si lasciano persuadere da strani giri tralasciando quella che è la loro reale passione. Nonostante queste “macchie” il calcio per me rimane sempre lo sport più bello del mondo”
I tifosi della Casertana ormai attendono da parecchi anni il salto di categoria che farebbe tornare i falchetti nel calcio professionistico: secondo lei quali sono gli ingredienti per fare un buon calcio a Caserta?
“Innanzitutto alla base serve un grande progetto e una certa stabilità economica e poi ci vogliono imprenditori innamorati della Casertana, imprenditori mossi da una grande passione comune: questa piazza meriterebbe la serie A, e non è retorica quella che faccio”
In questi giorni sembra stia prendendo vita un nuovo progetto per il club rossoblù: come vede la Casertana del futuro?
“Ho molta fiducia nel sindaco Del Gaudio in quanto ha preso a cuore seriamente le sorti della squadra, ho appreso con piacere che ci si sta dando da fare per fare grande la Casertana: ripeto per fare ciò c’è bisogno di un grande progetto e nulla vieta che l’anno venturo potrebbe essere l’anno della svolta”
E, invece, il suo di futuro, come lo immagina?
“Nel mio futuro sicuramente continuerò ad allenare e dunque continuerò a coltivare quella che è la passione di una vita: aspetto solo che mi si presenti un grande progetto che mi faccia venir voglia di rimettermi in gioco”
Oggi allo stadio ha avuto un’accoglienza calorosa dai suoi tifosi: vuole mandare un messaggio rivolto a chi oggi ancora la segue e la osanna?
“Certo, i tifosi lo sanno: contraccambio da sempre il loro affetto e sono sempre felice di tornare in mezzo a loro. D’altronde anche io, come loro, sono innamorato da sempre della maglia rossoblù”.