Archiviata la questione societaria, in casa Juve inizia, finalmente, la corsa verso il basket mercato, verso i primi passi per rifondare una squadra che volente o nolente perderà alcuni dei suoi punti fondamentali della passata stagione. Il punto di partenza per la nuova versione della Juve, resta Giuliano Maresca. Questo il punto fermo dal quale coach Sacripanti non può non partire, dal momento che l’esterno romano ha un legame con il team di Pezza delle Noci fino alla fine della prossima stagione. Un legame che presenta delle possibilità di uscita, che però, nessuna delle parti in causa vuole esercitare sia per la stagione di buon livello dell’ex Brindisi, sia per le richieste economiche del giocatore che resteranno invariate e quindi perfettamente rientranti all’interno del budget e dell’idea economica della dirigenza bianconera. Al suo fianco al momento ci sono solo ed esclusivamente una schiera di giovani comprendenti il nome di Salvatore Parrillo, che rientrerà alla base dopo l’esperienza e la promozione in Legadue con Ferentino, Cefarelli, Marzaioli e Loncarevic. Nomi che potrebbero, quindi, rientrare all’interno del progetto ‘italiani’ della prossima annata a prescindere che il roster guidati dal timoniere canturino sia di dieci o dodici uomini. La decisione, però, su chi resterà e chi, invece, prenderà strade molto simili a quella che ha consacrato il playmaker scuola Juve e che ha fatto la fortuna di Ferentino, sarà il mercato a deciderlo. Un mercato che al momento ha un solo obiettivo sicuro e ben individuato. Un obiettivo che porta il nome di Andre Smith. Il lungo del Minnesota è l’unico pensiero fisso di coach Sacripanti. L’unico nome da cui non vorrebbe proprio separarsi dopo quanto fatto vedere durante tutto l’anno dall’ex Karsyaka. L’unico giocatore da porre all’interno del mosaico e provare a costruirgli intorno il resto del puzzle con tasselli che siano più o meno simili a quelli della passata stagione. L’elemento umano resta quello predominante anche nella prossima ricerca di mercato, ma quello tecnico non è certo meno importante. Le tante sirene che si sono accese anche durante la stagione ormai andata in archivio – non un mistero l’idea di Saragozza di assicurarsi i suoi servigi ed il due di picche dello stesso giocatore a stelle e strisce per finire quello che aveva cominciato con un gruppo che resterà nella mente nel cuore di tutti i tifosi casertani – sembrano essere meno vicine di quanto si potrebbe pensare. Le parole dello stesso Smith di fine stagione, poi, hanno fatto aumentare quel desiderio della società di ripartire dal suo nome dando un senso di continuità non indifferente sia dal punto di vista dirigenziale che tecnico. Le percentuali di rivederlo all’ombra della Reggia, dunque, continuano a salire giorno dopo giorno e settimana dopo settimana, considerando che una sua dipartita da Caserta per altri lidi sarebbe solo per formazioni e squadre di un certo livello. Squadre e club che attualmente potrebbero essere alle prese ancora con un campionato da finire o una situazione societaria e tecnica da definire nel dettaglio. Un particolare importante e da non sottovalutare per la Juve che invece ha definito tutto a tempi record confermando uno staff tecnico che lo stesso Smith ha più volte elogiato durante l’anno e la messa a punto societaria chiusa con la recente ricapitalizzazione e l’entrata di Iavazzi che ha dato una maggiore stabilità economica rispetto allo scorso anno. Velocità e rapidità di azione. Questa le chiavi determinanti per anticipare tutti e convincere Smith che ancora un anno all’ombra della Reggia sia la cosa buona e giusta da fare anche per la sua carriera. Chi invece potrebbe non dare continuità ai tre anni trascorsi con i colori bianconeri è il capitano Aaron Doornekamp. Il canadese, infatti, potrebbe considerare l’idea di esplorare altri lidi ed altre motivazioni dopo aver dato tutto quello che aveva ed essere migliorato stagione dopo stagione sotto la guida di coach Sacripanti. Anche in questo caso la celerità nel capire se e come tenere uno dei giocatori simbolo della Juve dell’era Sacripanti, sarà l’elemento fondamentale, cosi come sarà fondamentale una comunione d’intenti su di un matrimonio che sembra forse, ad un passo dall’aver recitato il suo ultimo anno di vita.