Il mese di maggio è ormai alle spalle, la scadenza tanto attesa altrettanto ed allora è il tempo che l’occhio di bue puntato sul palcoscenico della Juve si sposti e passi da un soggetto all’altro. Dopo essere stato fissato in maniera costante sulle stanze societarie ed i suoi interpreti principali, il fascio di luce può tranquillamente tornare mobile, spostarsi su altri argomenti, su altre stanze per ritornare, magari, indietro a quelle dirigenziali solo ed esclusivamente nel caso di nuovi clamorose notizie di nuovi soci e di quel main sponsor diverso da quello degli ultimi anni, di cui ormai tutti parlato ed in cui tutti sperano per la prossima stagione. Un argomento, quest’ultimo, che allo stato attuale non vede nessuna novità considerando la scelta da parte di Galeo di non fare il passo più lungo della gamba e passare dal campo degli sponsor ad un certo quantitativo di apporto ad un altro dove oltre ad essere diverse le quote partecipative, erano e sono diverse anche le responsabilità. Senza contare che senza un effettivo cambio di direzione all’orizzonte non c’è altra soluzione che una Juve targata Otto o Pepsi che sia. Ed allora in attesa dell’onda giusta da cavalcare in termini societari, di innesti e di sponsor, l’attenzione si posta su chi era stato in ombra fino a questo momento o vissuto di luce riflessa da avvenimenti altrettanto importanti: il lato tecnico. Un lato che è restato, cosi come coach Sacripanti, a guardare alla finestra in attesa di prendere posizione al centro del palco e di operare in maniera diretta e decisa sul mercato iniziando a sfogliare le prime margherite in attesa di arrivare a quell’ultimo petalo da portare all’ombra della Reggia. A dire il vero dei petali ci sono già. Il primo è quello che porta il nome di Giuliano Maresca. La clausola di uscita dal contratto dell’esterno romano non verrà esercitata né da una parte né dall’altra. Una comunione di intenti che riporterà a Pezza delle Noci una delle note liete della scorsa stagione non solo dal punto di vista cestistico, ma anche dal punto di vista umano, considerando al rinascita completa dell’ex Brindisi con i colori bianconeri. Al suo fianco ci saranno la schiera di giovani rampanti presenti già nella scorsa stagione ai quali si aggiungerà anche Parrillo una volta terminata la Coppa con Ferentino. Un rientro alla base per provare a capire chi effettivamente potrebbe rientrare all’interno del progetto ‘azzurro’ che sarà presente sulla panchina della Juve nella prossima stagione. Un progetto italiani che, quindi, sarà l’elemento scatenate del mercato, ma soprattutto della scelta della formula. Tutto dipenderà da chi e che tipo di giocatori nostrani Sacripanti riuscirà a portare all’ombra della Reggia ed al fianco di Maresca. A seconda delle scelte, non di Caserta sugli italiani, ma del mercato degli italiani nei confronti di Caserta, si scatenerà un effetto domino dove l’unica volontà certa al momento è quella legata al nome di Andre Smith. La sua stagione non solo cestistica, ma anche fuori dal campo, ha letteralmente rubato il cuore a coach Sacripanti che ne vuole fare ulteriormente la stella della sua prossima spedizione bianconera. Un’idea possibile anche per la volontà da parte dello stesso giocatore che potrebbe dare effettivamente seguito con i fatti alle parole che ha pronunciato prima di lasciare Caserta e l’Italia e partire per le meritate vacanze. Come lo scorso anno la mossa giusta, però, resta la celerità. La velocità con la quale Sacripanti nella passata stagione ha portato a casa il lungo del Minnesota. Certo dopo l’exploit dello scorso campionato, il suo nome non passerà sicuramente inosservato, ma con la parte ‘ricca’ del basket no solo italiano, impegnata ancora in campo, provare a battere tutti sul tempo è la strategia giusta per dare anche un segnale forte e chiaro alla tifoseria relativo al passo in avanti e non dietro, rispetto alla passata stagione, senza contare l’incentivo dato in questo modo per quell’abbonamento tanto considerato come elemento unico, solo e fondamentale di aiuto dei tifosi cosi come dichiarò anche lo stesso Francesco Gervasio nel corso della sua conferenza stampa.